Palermo, la piscina nel Pallone, Anello: «Inutile sprecare risorse, cerchiamo realtà esistenti a cui appoggiarci»
La creazione di una piscina prefabbricata dentro al Pallone di Italia '90, la struttura vicino allo stadio che fu la sala stampa durante i Mondiali di calcio, 33 anni fa, non è più così certa. A mettere fortemente in dubbio la soluzione prospettata dall'ex assessore comunale allo Sport, Sabrina Figuccia, ora è colui che ne ha preso il posto, Alessandro Anello. Lui, che è leghista come la Figuccia e ne ha le stesse deleghe -Turismo, Sport e impianti sportivi e Politiche giovanili - anche a lavori iniziati «non vede» la fattibilità dell’opera. Anzi la considera la meno plausibile e pensa a stringere accordi, convenzioni o protocolli di intesa con altre strutture pubbliche e private, di città e provincia, già aperte e attive. «Ho avviato diverse interlocuzioni con il Coni e le federazioni sportive - spiega il neoassessore Anello -. Siamo a stretto contatto anche con i tecnici. Ad aprile si chiuderà la struttura di viale del Fante perché partiranno i lavori finanziati con i fondi Pnrr, che non possiamo farci scappare. Alla fine avremo una piscina totalmente ristrutturata come non l’abbiamo mai vista. Finora ci siamo concentrati tutti sulla piscina prefabbricata dentro al Pallone ma chi dice che questa è l’unica via d’uscita?». Assieme alle società sportive si stanno valutando altre ipotesi: «Perché pensare a una nuova struttura da costruire con tanti sforzi e tante risorse, anziché appoggiarsi ad altre realtà che funzionano e che potrebbero darci una mano per un periodo transitorio?». Allora viene da pensare: tanto lavoro per nulla. Squadre di operai del Comune nei mesi scorsi sono state impiegate in lavori di pulizia e di sgombero di tutto il materiale che c’era dentro l’ex Centro stampa e sono state fatte dai tecnici di un'azienda esterna, incaricati dal Comune, le prove di staticità della struttura. Lavori e tempo perso, insomma. Ora è possibile che il Pallone sia sfruttato per altro o che rimanga ancora chiuso, come è stato negli ultimi 30 anni. L’unica cosa certa al momento è che non si possono interrompere le attività agonistiche delle federazioni degli sport natatori (tra queste, nella pallanuoto, c’è anche il Telimar in Serie A e nelle coppe europee, che sta andando molto bene). I lavori alla piscina di viale del Fante dureranno almeno due anni, dunque trovare l’alternativa subito è fondamentale, perché gli atleti non si possono fermare. Tra dieci giorni l'assessore Anello - che nel frattempo insieme al sindaco Roberto Lagalla e alla giunta, sta studiando il da farsi e dove reperire le risorse - si incontrerà con ilconsorzio Palermo al Vertice, presieduto da Giorgio Locanto. A caccia di soluzioni.