A Partinico recisa una pianta rampicante, era in vita da oltre 50 anni: si ipotizza un’intimidazione
A Partinico la polizia indaga sul singolare caso di una pianta rampicante, in vita da oltre mezzo secolo, recisa di netto. Un atto vandalico o c’è qualcosa di più? L’episodio si presenta come un giallo perché ci sono diversi spunti che potrebbero far pensare che non si sia trattato di un atto vandalico fine a se stesso. La pianta, che aveva raggiunto i 12 metri di altezza e i 15 di lunghezza, è stata deturpata in un’abitazione nel cuore del quartiere del Santissimo Salvatore. Il raid si è registrato in via Benedetto Croce, una delle principali strade della zona. E la pianta è stata recisa di netto dalla base, praticamente decretandone la morte quasi immediata. Al momento il caso è un vero e proprio rompicapo. Un innocuo e bellissimo rampicante che aveva addirittura oltre mezzo secolo di vita e che all’improvviso qualcuno, chissà per quale motivo, ha voluto appositamente distruggere praticando per l’appunto un taglio quasi alla base. Il fatto è stato denunciato dai proprietari dell’abitazione proprietari di quella meravigliosa pianta al commissariato cittadino di polizia. Sarebbero anche stati acquisiti dei filmati da telecamere di videosorveglianza della zona, che sono tuttora al vaglio. «L’avevano piantata i miei nonni – racconta Priscilla La Franca, che risiede nell’abitazione dove è stato portato a termine il raid - quando sono venuti ad abitare in questa casa 54 anni fa. L’hanno accudita e curata con grande amore. Mia nonna in particolare era orgogliosissima di questa pianta e l’amava in un modo immenso, mio nonno l’aveva piantata proprio per lei. Vedere adesso questo taglio netto, questa ferita lasciata anche nei nostri cuori, è qualcosa di indescrivibile e di assolutamente innominabile, una cosa del genere non si dovrebbe fare e non si dovrebbe neanche dire». Le ipotesi in campo sono diverse. Che sia puro vandalismo comunque appare difficile pensarlo. La pianta è stata tagliata con un seghetto, di netto. Quindi difficile che un vandalo, abituato a danneggiare cose solitamente in modo estemporaneo e in tutta fretta, abbia avuto la pazienza di armarsi appositamente di un seghetto e con tutta calma di tagliare il tronco. «È sicuramente qualcosa di mirato – aggiunge Priscilla La Franca (nella foto) - su cui ci sono ancora indagini in corso. Volevo cogliere l’occasione per ringraziare il commissariato di Partinico che ci è vicino, pronto ad accorrere in qualsiasi momento e per qualsiasi bisogno come ci è stato detto durante il sopralluogo e quando abbiamo sporto regolare denuncia negli uffici. Anche i poliziotti hanno avuto modo di verificare quanto accaduto, hanno ascoltato i vicini di casa e adesso stanno proseguendo con gli approfondimenti per cercare di risalire all’autore di questo atto. Per noi quanto accaduto significa rompere un cordone ombelicale, un legame che teneva ancora uniti noi qui sulla terra con i miei nonni che non ci sono più». A parte la sua maestosità e bellezza, alta 12 metri ed estesa per altri 15 metri, questo rampicante aveva un valore affettivo. Ad averlo piantato gli originari proprietari di quella casa che poi lasciarono a figli e nipoti in eredità. Quale sia il movente del danneggiamento resta chiaramente tutto da capire. Oltretutto il taglio sarebbe stato effettuato da chi conosce anche bene questo tipo di piante e sapeva dove colpire. Infatti ha causato l’immediata e irreversibile morte del rampicante.