Occupato l’altare della Cattedrale di Palermo: «Siamo allo stremo, chiediamo un incontro al sindaco e all’amministrazione comunale». Il grido si leva dalle famiglie che da anni attendono l’assegnazione di una casa: dopo l’ennesima protesta di questa mattina in piazza Marina e il «no» ricevuto alla richiesta di incontro, le trenta famiglie che abitano in un immobile confiscato in corso Pisani hanno deciso di fare più rumore, entrando intorno alle 13 in Cattedrale e sedendosi sui gradini che portano all’altare davanti gli occhi stupefatti dei turisti.
Accompagnati da alcuni sindacalisti della Usb (Unione sindacale di base), adesso sono sorvegliati dagli agenti della Digos che stanno monitorando la situazione. Da mesi le famiglie «lottano contro un’ordinanza di sgombero con scadenza a metà settembre scorso - spiega Gabriele Rizzo, sindacalista Usb - quindi sono passibili di sgombero coatto da un momento all’altro. Questo vuol dire non potersi svegliare con serenità e aspettarsi da un momento all’altro la polizia». Sul punto, però, l’assessore al ramo Antonella Tirrito vuole fare chiarezza: «Non c’è alcuno sgombero esecutivo - rassicura - dalla prefettura non arriva alcuna notizia in tal senso». E prosegue: «L'immobile è dell’Agenzia dei beni confiscati, non del Comune. Dunque, noi non abbiamo alcun potere esecutivo. Inoltre, al momento, l’agenzia non ha dichiarato la volontà di volerlo consegnare al Comune di Palermo».
Proprio questo è uno dei punti più battuti dai manifestanti. Sull’immobile penderebbe una proposta di modifica al regolamento che rappresenterebbe la chiave di volta della situazione: «Un anno fa - spiega Rizzo - è stato attivata una modifica di un regolamento per l’acquisizione dei beni confiscati dall’agenzia che li gestisce. In questo modo potrebbero essere sanate tante occupazioni in città ma ancora di questo atto non vi è traccia». Sul punto, l’assessore Tirrito ha spiegato che «l’amministrazione è al lavoro con degli esperti: questo sarebbe quasi un unicum in Italia e la proposta deve essere ben formulata per evitare di incorrere in problematiche future. Stiamo lavorando con avvocati e tecnici».
Intanto sui gradini della cattedrale ai piedi dell’altare sono sedute le famiglie e sventolano bandiere e manifesti: «Delle famiglie che stanno li, in corso Pisani, siamo gli ultimi arrivati - spiega Angelo Zangara - io ho un figlio e una moglie incinta, siamo li da 3 anni. Ogni mattina ci aspettiamo lo sgombero, non viviamo bene. Ogni minimo rumore saltiamo in aria». «Io sto li da circa 14 anni - spiega Filippo Lo giudice, che in carico ha 3 figli - ho fatto tantissime richieste di pagamento, anche di 200 euro al mese per l’affitto ma mi è sempre stato rigettato tutto. Abbiamo il terrore: io dieci anni fa ho vissuto lo sgombero. Sono venuti alle 6 del mattino, poi dopo una settimana siamo rientrati perché non avevamo dove altro andare».
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