Palermo

Domenica 24 Novembre 2024

«Giustizia per Emanuele», amici e parenti chiedono che si trovi il responsabile dell'incidente

Non si danno pace gli amici e i parenti di Emanuele Magro che dopo cinque giorni dall'incidente in via Ernesto Basile, dove è stato travolto da un'auto in corsa e l'automobilista non si sarebbe fermato per soccorrerlo, non ce l'ha fatta. Il giovane di 33 anni ha lasciato un vuoto incolmabile nella sua famiglia. Terzo di quattro figli, è cresciuto con il padre, due sorelle e un fratello, perché la mamma li ha lasciati prematuramente, quando Emanuele era ancora molto piccolo. Il primo amico che sui social ha manifestato il suo dolore è stato il collega Giacomo Fiorentino, che lavorava con lui. «Fino all'ultimo - scrive - ho sperato. Ti ricorderò sempre. Ti voglio immaginare adesso insieme alla tua mamma». «Cugino mio non ci posso credere che tu non ci sia più, una persona semplice sempre con il sorriso stampato sul viso sincero e buono ... la vita è ingiusta», scrive invece Marco. Alex Demma manifesta il suo dolore ma anche tanta rabbia. «Quando si arriva in ospedale, la prima cosa che fanno è metterci nel corridoio in attesa di essere controllati. E se ci lamentiamo per il dolore, ci viene detto di non preoccuparci perché siamo coscienti. Spero che giustizia sia fatta per questo povero ragazzo. Condoglianze alla famiglia». Ma i familiari assicurano che nel caso di Emanuele i medici si sono prodigati con il massimo dell'impegno. Gentile e sereno, è così che tutti lo descrivono. La cugina Francesca Magro ancora non ci crede e conferma che i sanitari «sono stati bravissimi e vicini a Emanuele». E Veronica Lo Monaco scrive: «Chiunque sia stato, deve pagare. Giustizia sia fatta!».

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