Palermo

Venerdì 22 Novembre 2024

Palermo, nuovo colpo alla mafia di Resuttana: 7 in carcere, un negozio era punto di incontro per il clan - I NOMI

La squadra mobile di Palermo e la sezione investigativa dello Sco, su delega della Direzione distrettuale antimafia, ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di 7 indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso, rapina ed estorsione, aggravati dal metodo mafioso. Le attività investigative - prosecuzione dell'indagine culminata lo scorso 10 luglio con l’esecuzione di 18 misure cautelari - hanno ancora una volta consentito di delineare l’operatività dell’associazione di stampo mafioso, ricadente nell’area occidentale della città ed in particolare sul mandamento mafioso di Resuttana. Gli arrestati sono Sergio Giannusa, Carlo Giannusa, Antonino Fontana, Gaetano Maniscalco, Mario Napoli, Giovanni Quartararo e Giuseppe D’Amore. Il quadro indiziario, accolto dal giudice per le indagini preliminari, ha consentito di cristallizzare altri episodi estorsivi operati dai soggetti in auge nel mandamento di riferimento, alcuni dei quali già detenuti in custodia cautelare a seguito dell'indagine di luglio. Le nuove indagini hanno consentito di trovare gravi indizi di colpevolezza per partecipazione alla famiglia mafiosa di Resuttana nei confronti di due degli indagati, uno dei quali proprietario di un esercizio commerciale di quella zona della città, usato come punto di incontro per alcuni aderenti al sodalizio mafioso. Il quadro probatorio accolto dal gip ha riconosciuto pure la responsabilità per una rapina e tre estorsioni, aggravate dal metodo mafioso, una delle quali operata esercitando violenza ai danni di un imprenditore che è stato percosso al fine di sottrargli la sua autovettura come «pegno», a fronte di un debito nei confronti di uno degli indagati. Quest’ultimo, infatti, si sarebbe rivolto agli aoltri mafiosi per ottenere la riscossione del credito vantato. In considerazione di quanto emerso è stata riconosciuta per tutti i reati l’aggravante dell’aver agito con le modalità tipiche mafiose. Nel corso dell’operazione è stata rinvenuta un’arma lunga modello Scorpion con matricola abrasa presso l’abitazione di uno dei destinatari del provvedimento restrittivo.  

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