Palermo, detenuto ad alta sicurezza aggredisce un poliziotto penitenziario: all'agente viene asportata la milza
Nel carcere palermitano di Pagliarelli un detenuto ha aggredito un poliziotto con una violenza tale da provocargli l’asportazione della milza e la frattura di diverse vertebre. Lo denuncia Calogero Navarra, segretario regionale per la Sicilia del Sindacato autonomo polizia penitenziaria. «Ennesimo grave episodio di violenza in un carcere siciliano», dichiara Navarra. «Nella casa circondariale di Palermo Pagliarelli - racconta - si è infatti consumata una brutale aggressione da parte di un detenuto nei confronti di un assistente capo coordinatore di polizia penitenziaria. Durante la contestazione di un procedimento disciplinare, non gradendo l’iter sanzionatorio, un detenuto ad alta sicurezza ha improvvisamente e proditoriamente colpito con un pugno in faccia il poliziotto, provocandone la caduta a terra: successivamente il detenuto ha continuato a colpirlo ripetutamente con calci all’addome e alla schiena, tanto da spappolargli la milza e fratturandogli alcune vertebre». L’assistente capo coordinatore di polizia penitenziaria è stato trasportato d’urgenza al pronto soccorso, dove, operato d’urgenza, ha subìto l’asportazione della milza. Attualmente la prognosi è riservata e verrà sciolta a 24 ore dall’intervento. «Grande solidarietà e vicinanza - conclude Navarra - al collega ferito gravemente ed ai suoi familiari, ma questa è la goccia che fa traboccare il vaso: basta violenze contro la polizia penitenziaria. Pretendiamo che lo Stato tuteli i suoi servitori». Protesta anche il segretario nazionale PolGiust Francesco Davide Scaduto. «L'aggressore - conferma Scaduto - è un detenuto di alta sicurezza ristretto nel reparto Nord del carcere palermitano, il quale si è scagliato contro il poliziotto penitenziario colpendolo con un pugno al volto e, quando questi è caduto per terra, ha continuato a colpirlo con calci all’addome. La motivazione di tale ira sembrerebbe essere legata dal non aver accettato un procedimento disciplinare contestato al detenuto nella serata di ieri». Per il sindacalista «è inammissibile che ancora oggi negli istituti penitenziari non sia possibile avere regimi e trattamenti differenziati e soprattutto con limitazioni di benefici concreti e che possano fungere da deterrente per limitare tali comportamenti violenti nei confronti degli operatori penitenziari tutti. Si chiede alle autorità centrali del Dap di intercedere con il governo per ottenere soluzioni immediate ed efficaci che non possono essere quelle di trasferire i facinorosi in altre regioni».