Marika ha nuovamente l’assistenza sanitaria che per lei, immobilizzata a letto con sonde e respiratore, è elemento vitale nel senso letterale del termine. Ieri, dopo che la storia del suo disagio - causato dalla scadenza della convenzione con la mutua della pediatra che l’aveva seguita da un anno - è stata raccontata sul nostro giornale, l’Asp ha cercato immediatamente di agevolare la mamma nelle pratiche per trovare un nuovo medico nella zona di Partanna. La bimba ha compiuto 10 anni e può tranquillamente essere «caricata» tra i pazienti del medico di base, già individuato negli uffici della Unità cure primarie dell’Asp, diretta da Salvatore Vizzi. Il problema per la piccola, immobilizzata a letto dalla nascita e affetta dalla rarissima sindrome di Goldenar, come altri bimbi portatori di handicap seguiti dalla precedente pediatra a tempo, Maria Antinori, è quello di non potere deambulare per recarsi in studio a fare le visite. Insomma, il nodo centrale in questi casi particolari è la impossibilità di deambulare. E allora, serve una scorciatoia alla burocrazia che poteva diventare letale per Marika. Vive attaccata ai macchinari e la mamma Maria Carramusa non la può lasciare da sola. L’esigenza era quindi quella non solo di avere un medico per le ricette dei farmaci particolari che deve prendere ogni giorno, ma soprattutto era importante che il medico potesse assicurare le visite domiciliari. Visite che, spiega il dirigente dell'Asp, «vengono poi regolarmente pagate extra al medico se si tratta di pazienti che non possono materialmente deambulare». E che nessun medico può rifiutarsi di fare, se ce ne è effettivo bisogno. Sarebbe stato più complicato per Marika e la mamma Maria continuare a essere assistite da un pediatra. L’ultimo fresco di nomina, al posto della dottoressa che aveva l’incarico temporaneo per massimo 12 mesi, si trova in via Alcide De Gasperi. Non lontanissimo da Partanna (e nemmeno vicinissimo) ma sempre distante per le esigenze delle famiglie di pazienti disabili. La zona fa parte dell’ampio distretto che va dall’Arenella al quartiere Libertà e che dipende dal presidio territoriale dell’ospedale Enrico Albanese. Ognuno dei 5 Pta cittadini deve gestire una popolazione di circa 200 mila persone. Negli ultimi due anni sarebbero andati in pensione circa 30 medici per bambini convenzionati e altrettanti dovrebbero lasciare vuoti i posti «pubblici» entro il 2025. Intanto, l’Asp monitora annualmente le eventuali carenze di medici su questa o quella zona e le comunica all’assessorato regionale alla Sanità che poi procede con le «assunzioni» attraverso lo scorrimento della graduatoria di specialisti che hanno manifestato la disponibilità a lavorare in convenzione. Nella foto Maria Carramusa