Palermo, in nove mesi 416 multe per non aver rispettato le regole della raccolta differenziata
Sono 416 le multe a Palermo da gennaio fino ad oggi per non aver rispettato le regole della raccolta differenziata. A confermarlo è la Rap, l'azienda municipalizzata del Comune, che in questi mesi si è affiancata alla polizia municipale per effettuare i controlli in condomini, abitazioni private e attività commerciali in tutta la città. E sono state proprio queste ultime le più "disattente", per quanto riguarda la differenziata. Le multe, infatti, secondo gli accertamenti, riguardano più negozi, ristoranti, supermercati e così via piuttosto che abitazioni private e condomini. Ma come si effettuano, questi controlli? Si guardano principalmente le cosiddette "frazioni residuali", più semplicemente le cose che non devono essere nei sacchetti. Esempio: se tot giorno si raccoglie plastica, nel sacchetto che la Rap andrà a ritirare non ci potrà essere vetro, umido, carta e così via. Ci sono così due fasi, quelle di monitoraggio al condominio/attività commerciale, poi c'è l'apertura dei sacchetti e poi, appunto, le multe e i verbali. Le vie sono scelte a campione, ovviamente dove c'è la raccolta differenziata (servizio che non c'è in tutta Palermo). I controlli effettuati in questi mesi sono stati, per la precisione, 908, sia su unità abitative che su esercizi commerciali. Impossibile fare un confronto con il 2022, dove c'erano ancora attivi per mesi i protocolli Covid, c'erano situazioni particolari, molto più smart working e i rifiuti a volte nemmeno si potevano toccare. I controlli non mancavano ma era certamente più farraginosi rispetto al 2023. Il servizio di raccolta differenziata in atto, precisa la Rap, prevede il conferimento dei materiali a operatori specializzati. Il materiale viene conferito direttamente dal compattatore, al termine dell’itinerario di raccolta, o ritirato da scarrabili. Per quanto riguarda il tracciamento, la raccolta delle frazioni plastica e metalli, vetro, carta e cartone consegnata alle piattaforme Conai, e determina ricavi in funzione della qualità dei materiali raccolti. I rifiuti biodegradabili vengono conferiti nell’impianto di Bellolampo, dove è in funzione la linea per il trattamento della frazione organica dei rifiuti e la produzione di compost, mentre la frazione indifferenziata residua viene trattata e smaltita presso la discarica di Bellolampo.