Fabrizio Spedale e Salvo Graziano, i due vice-sovrintendenti di polizia arrestati due giorni fa a Palermo per corruzione, peculato e falso, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere nell’interrogatorio di garanzia reso oggi (5 ottobre) al gip. Ha invece risposto il terzo indagato, il pusher Ignazio Carollo, che ha sostanzialmente ammesso di avere ricevuto notizie riservate su indagini in corso da Spedale e di aver diviso con lui i guadagni della droga destinata alla distruzione dopo il sequestro e invece sottratta dal vice-sovrintendente e rivenduta. A carico dei tre c’erano una serie di intercettazioni. Spedale e Graziano si sarebbero impossessati di parte dello stupefacente finito sotto sequestro e poi avrebbero finto, attraverso falsi verbali, di averlo distrutto e invece l’avrebbero fatto avere a Carollo perché lo rivendesse.
Palermo, l'indagine per corruzione: i poliziotti non rispondono al gip, il pusher confessa
Ignazio Carollo ha sostanzialmente ammesso di avere ricevuto notizie riservate su indagini in corso da Spedale e di avere diviso con lui i guadagni della droga destinata alla distruzione
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