Galeotto fu il gasolio. Per due indagati aprire i mezzi fermi in officina e svuotare i serbatoi era un gioco da ragazzi. Ed erano ben organizzati, secondo gli inquirenti che nelle carte dell’inchiesta hanno ricostruito le modalità dei furti. Anzi, in realtà, l’indagine nasce proprio da questi episodi denunciati da un dirigente ad aprile del 2021 nell’autoparco di via Ingham dove sono state piazzate le telecamere che hanno permesso il monitoraggio del piazzale interno che si trova davanti all’officina meccanica. I due dipendenti giungevano sul posto di lavoro ben prima dell’inizio del loro turno di servizio e, varcato l’ingresso della Rap senza timbrare in entrata, si sistemavano al volante dei mezzi aziendali e li parcheggiavano dentro l’officina. Chiuse le porte di accesso, restavano all’interno per portare a termine il furto. Come? In un armadio metallico in ferro di colore blu, i due operatori specializzati custodivano voluminose sacche marroni, alcuni bidoni di plastica e un tubo di gomma. Sempre durante l’orario di lavoro uscivano dalla Rap su veicoli aziendali sui quali erano stati sistemati i pesanti sacchi, che poi venivano trasferiti nelle auto private dei due operatori. Un servizio completo di Connie Transirico sull'edizione di Palermo del Giornale di Sicilia in edicola oggi