Un tour de force che ha visto risultati concreti in alcuni quartieri, come Zisa e Tommaso Natale, ma che al contempo non ha sortito alcun effetto in altri. Il recupero degli itinerari saltati a Palermo nei giorni scorsi da Rap è ancora in corso e in molte zone, come Albergheria-Ballarò, ci vorranno molti giorni ancora per potere vedere strade e piazze in una condizione di normalità. Tutta l’Albergheria al momento è intransitabile. Il quartiere è diventato una grande discarica a cielo aperto. Le montagne di spazzatura sono sotto le finestre dei palazzi e i residenti tengono le finestre chiuse per paura che i topi, già avvistati in strada, possano salire su per i muri ed entrare dentro casa. Rifiuti di ogni tipo, ingombranti compresi, sono davanti all’ingresso della scuola Nuccio e i bambini per entrare in classe, se nessuno interverrà, dovranno oltrepassare questo obbrobrio. A rallentare ulteriormente le già difficili operazioni di raccolta in città sono anche i tanti roghi che vengono appiccati. Molti li bruciano indistintamente. Quando la Rap passa per raccogliere l’immondizia, lascia i resti bruciati in strada perché non si possono ritirare assieme agli altri. A Ballarò e all’Albergheria ci sono infatti strade ricoperte di cenere e rifiuti anneriti perché bruciati. E lì rimarranno ancora per giorni, perché se quei resti non verranno «caratterizzati», per comprendere di quali materiali erano composti prima del rogo, non potranno essere raccolti e portati in discarica perché non sarebbero accettati per lo smaltimento. Il servizio completo di Anna Cane sul Giornale di Sicilia in edicola