La droga viaggiava dalla Campania e dalla Lombardia alla Guadagna, dove veniva poi smistata alle famiglie di Cosa nostra. Fiumi di cocaina, hashish ed eroina spalmati anche in provincia dai Fascella, storico clan del mandamento di Santa Maria di Gesù. La prima sezione della corte di Appello, (presidente Mario Conte, consiglieri Luisa Anna Cattina e Riccardo Trombetta, pg Rita Fulantelli) ha confermato in toto la sentenza di primo grado emessa nel 2020 nei confronti di 12 imputati coinvolti nell’operazione antidroga Vai e vieni, condotta nel quartiere dalla squadra mobile nell’ottobre 2014.
Le condanne
Quattordici anni per il patriarca oggi ottantacinquenne Ciccio Fascella e per Filippo Fascella, 53 anni; 14 anni e 8 mesi a Giuseppe Fascella, 52 anni, entrambi figli del boss; 13 anni e 4 mesi a Giuseppe Fascella, (di Pietro) 51 anni e Salvatore Fascella, di 51 anni, che sono invece i nipoti. E ancora: 5 anni e 4 mesi a Giovanni Vitale, 54 anni; 5 anni ad Antonino Guida; 12 anni per Benedetto Chimera, 59 anni; 7 anni a Giorgio Morici, 44 anni; 4 anni a Benedetto Graviano, 40 anni; 6 anni e 8 mesi per Mario Mancino, 64 anni e 6 a Luciano Uzzo, di 53 anni.
L'inchiesta
L’inchiesta aveva avuto un punto di partenza alcuni anni prima, nel 2008, con il ritrovamento di 145 chili di stupefacenti in un vecchio magazzino rurale vicino a via Falsomiele: era stato arrestato il gestore del deposito, quel Chimera allora insospettabile venditore di corredi della Guadagna. Nel deposito niente lenzuola ricamate, ma dodici chili di cocaina, due chili di eroina, 128 chili di hashish.
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