Palermo

Sabato 23 Novembre 2024

Sigarette elettroniche, piastre e profumi non a norma: maxi sequestro a Termini Imerese e Misilmeri

I militari del comando provinciale della guardia di finanza di Palermo, hanno sequestrato in due negozi a Termini Imerese e Misilmeri 154.278 accessori di vario genere, tra cui 1.076 articoli elettrici e 24 prodotti liquidi da inalazione della categoria «sigarette elettroniche usa e getta» sprovvisti del codice univoco di identificazione. In particolare, i finanzieri appartenenti al Gruppo di Termini Imerese e alla Compagnia di Bagheria hanno rinvenuto tale merce non riportante, in forme chiaramente visibili e leggibili, le indicazioni minime in lingua italiana previste dalla normativa sull’etichettatura e sulla sicurezza dei prodotti, riguardanti le informazioni circa il luogo d’origine, il produttore/importatore, le istruzioni, le precauzioni e la destinazione d’uso, nonché il marchio CE che conferisce al prodotto il diritto alla commercializzazione, alla libera circolazione e all’utilizzazione nel territorio comunitario, attestandone la conformità agli standard di sicurezza imposti dall’Unione Europea. Nel dettaglio, sono stati sottoposti a sequestro prodotti per la persona (orecchini, rasoi, profumi, decorazioni per unghia, detergenti per trucco, fermagli per capelli, paraorecchie, pennelli per ombretti, braccialetti ecc.), materiale casalingo (feltrini per mobili, ganci e carrucole per tende ecc.), materiale elettrico (lampade, cavi elettrici, adattatori per antenna, prese, morsetti, piastre per capelli, massanger, accendisigari, radio control, connettori elettrici, black box dvr, radio, torce, joystick, videocamere di sorveglianza ecc.), nonché «sigarette elettroniche usa e getta», contenenti percentuali di nicotina al 5%, sprovvisti del codice univoco di identificazione. Oltre al sequestro della merce, sono state irrogate agli esercenti le sanzioni amministrative previste dal Codice del Consumo, dalla disciplina specifica per il materiale elettrico e per i prodotti liquidi di inalazione per oltre 56 mila euro. In un caso è stata altresì proposta all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli la sospensione dell’attività commerciale. Infine, entrambi gli esercenti sono stati segnalati alla Camera di Commercio per gli adempimenti di competenza.

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