Da oggi Palermo avrà mille occhi in più grazie al collegamento diretto tra gli istituti di vigilanza privata e le forze dell’ordine. «Occhi e bocca ma non mani», come ha voluto sottolineare questa mattina il sindaco, Roberto Lagalla in occasione della presentazione del protocollo a Villa Whitaker, sede della prefettura.
«Palermo è una città che va controllata - ha detto il primo cittadino - non militarizzata». Nuove sinergie che già erano state sperimentare nel 2010, come ha ricordato il prefetto Maria Teresa Cucinotta, e adesso nuovamente riprese in tutta Italia. I vigilantes avranno un filo diretto, coordinato dal questore con il numero unico europeo, il 112, e il 117 relativo ai reati finanziari. Ogni 6 mesi, poi, dalla prefettura si dovranno tirare le somme e riferire al ministero dell’Interno.
«Osservazione, quindi informazione - ha poi sottolineato Cucinotta - un’attività che svolgono già abitualmente questi istituti. In più, abbiamo affidato loro il compito di osservazione sulla sicurezza degli istituti scolastici, preda negli ultimi tempi di atti vandalici». Un lavoro che però dovrebbe essere svolto anche dagli stessi cittadini. L’omertà continua a ripresentarsi, come avevano denunciato nei giorni scorsi gli imprenditori del centro storico sul Giornale di Sicilia, e il prefetto Cucinotta lancia un appello alla popolazione: «Anche i cittadini devono essere collaborativi - ha evidenziato - una informazione che arriva in tempo reale aiuta la repressione del reato».
Il sindaco ha invece indicato le tre direttrici su cui si sta muovendo l’amministrazione comunale per far fronte all’emergenza sicurezza nel capoluogo siciliano: «La prima - ha spiegato Lagalla - è concorrere al lavoro e alla pianificazione che avviene all’interno del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Poi, e al quale fa riferimento questo protocollo, potenziare e complementare le forze su un territorio particolarmente articolato e socialmente complesso, e la terza - prosegue - è quella di affidarci ai controlli a mezzo di tecnologie e sistemi avanzati di monitoraggio. Questo è anche il senso della Control room della polizia municipale».
I problemi sociali della città rischiano di diventare una bomba e vanno disinnescati prima possano nuovamente sfociare in momenti di violenza e fibrillazione. «Bisogna aumentare la percezione di sicurezza dei cittadini - ha poi concluso il sindaco -. Palermo, lo sappiamo bene, nelle graduatorie nazionali che misurano la pericolosità criminale nelle città è ben lontana dai primi posti, ben oltre il trentesimo. Questo non ci rassicura - prosegue - ma dobbiamo implementare la percezione della sicurezza nei cittadini».
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