Ha donato gli organi Salvatore Crisanti, il giovane di 25 anni di Campofelice di Roccella che si è spento domenica - nel giorno del suo compleanno - al termine di una malattia, dalla quale sembrava essersi ripreso. Nei giorni scorsi un’emorragia cerebrale aveva complicato il quadro clinico e si erano perse le speranze. Adesso è lui che le ha regalate a due persone con il suo ultimo gesto d’amore e di condivisione.
Il ragazzo, che era un volontario della Croce Rossa apprezzato e benvoluto da tutti, aveva dato il consenso al prelievo di cuore e fegato che è stato effettuato ieri mattina nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Civico di Palermo. I due organi sono stati subito portati all’Ismett per essere trapiantati su altrettanti pazienti che li aspettavano per ricominciare a vivere normalmente. Salvatore amava lo sport, il calcio, giocava come portiere ed era un grande tifoso della Juventus. I funerali sono stati fissati per oggi (30 agosto) alle 16, in piazza, a Campofelice di Roccella.
«C’è sempre un grande dispiacere, quando si perde una vita - spiega il direttore della terapia intensiva dell’ospedale Civico, Vincenzo Mazzarese - ma ci consoliamo con la consapevolezza che, grazie alle donazioni di organi, se ne possono salvare tante altre. Stiamo cercando di aumentare questa attività, che è importantissima, per offrire un’altra possibilità ai pazienti in lista d’attesa per gli organi».
Negli ultimi quindici giorni sono stati effettuati tre prelievi multi-organo sotto la supervisione del dottore Antonino Scafidi: oltre a quello di ieri nei confronti del giovane volontario della Croce Rossa prematuramente scomparso, l’équipe di terapia intensiva ne ha eseguito uno su un ragazzo di 22 anni, morto per emorragia celebrale, al quale sono stati asportati cuore e fegato.
Rocambolesco, invece, il prelievo di venerdì scorso su un signore di 50 anni che ha donato cuore, polmoni, fegato, reni e cornee. Per trasportare il cuore a Siena, dove era atteso per impiantarlo su un altro paziente, è dovuto arrivare un elicottero che, per affrettare i tempi, ha fatto salire lo staff medico toscano all’eliporto del Civico per completare il trasferimento fino all’aeroporto di Punta Raisi. «L’autostrada era bloccata a causa di un incendio - ha raccontato il dottor Mazzarese - per cui c’era il rischio di fare troppo tardi. In casi come questo, infatti, il fattore tempo è determinante. Abbiamo chiamato l’elisoccorso, che, da Boccadifalco, è atterrato al Civico, da qui i colleghi con il cuore appena prelevato, hanno raggiunto in pochi minuti l’aeroporto Falcone e Borsellino per imbarcarsi in un volo ambulanza che li ha portati direttamente a Siena, dove è stata conclusa l’operazione».
Quest’anno il reparto di anestesia e rianimazione del Civico, con il coordinamento del Centro regionale trapianti, ha portato a termine otto trapianti mentre i rifiuti sono stati sette: «Il consenso - conclude Mazzarese - si può dare personalmente al momento di fare la carta identità oppure può essere fornito dalla famiglia del paziente. Ma il prelievo ha il via libera solo dopo che viene accertata l’idoneità degli organi al trapianto».
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