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Milano, due indagati per il palermitano morto dopo essere stato bloccato dai vigilantes

Disposta l'autopsia, l'uomo era stato fermato mente tentava di entrare nella sede di Sky

La sede milanese di Sky in via Rogoredo a Milano

Inquirenti e investigatori dovranno verificare, attraverso le analisi di tutte le telecamere della zona e con la raccolta di testimonianze, se e in che modo abbia tentato di entrare nella sede di Sky a Rogoredo, quartiere alla periferia sud di Milano, Giovanni Sala, 34 anni, morto nella notte tra sabato e domenica scorsa, dopo l’intervento di due guardie giurate, una delle quali lo avrebbe bloccato a terra con un ginocchio appoggiato sulla sua schiena. E si dovrà valutare pure se quell’intervento di contenimento abbia o meno violato regole di prudenza per casi del genere.

Sono questi i punti centrali dell’inchiesta, condotta dalla squadra mobile e coordinata dal pm di Milano Alessandro Gobbis, che vede indagati i due vigilantes per omicidio colposo. Decisiva per chiarire le cause della morte, e anche l’eventuale correlazione con l’azione delle guardie, sarà l’autopsia fissata per venerdì e che comprenderà anche le analisi tossicologiche.

Al momento, dai primi esiti medico legali risulta che l’uomo, nato a Palermo e residente a Germignaga (Varese), avesse assunto cocaina e cannabis e che frequentasse un luogo di spaccio là vicino, il cosiddetto «bosco della droga» di Rogoredo.  L'autopsia sarà eseguita, probabilmente tra mercoledì e giovedì prossimi, e  sarà decisiva per stabilire cosa abbia provocato la morte dell’uomo e se l’intervento di contenimento delle guardie (non ci sono protocolli specifici in merito) abbia influito o meno sul malore che lo ha colpito, mentre era ancora bloccato a terra a pancia in giù da una delle due guardie private.

Le telecamere di sorveglianza, acquisite nelle indagini, hanno ripreso tutta la scena: per un minuto e mezzo circa uno dei due vigilanti avrebbe tenuto bloccato l’uomo a terra con un ginocchio sulla schiena. Resta da capire, dunque, anche con quanta forza. Quando si sono accorte che aveva smesso di dimenarsi e si era sentito male, le guardie giurate hanno tentato di rianimarlo con un massaggio cardiaco, ma poco dopo il trasporto all’ospedale San Raffaele il 34enne è deceduto. Oggi gli investigatori della Squadra Mobile hanno portato una prima relazione sul caso in Procura.

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