Palermo, i frati si affideranno agli esperti per ricomporre le spoglie di San Benedetto il Moro
I frati minori del convento che si trova a Palermo, all'interno del cimitero di Santa Maria di Gesù, dove la chiesa è stata distrutta nei giorni scorsi dall’incendio divampato sul monte Grifone, confermano che il rogo ha spazzato via tutto e ciò che li addolora profondamente è la distruzione delle spoglie di San Benedetto il Moro, compatrono della città insieme a Santa Rosalia. Le fiamme, che hanno gravemente danneggiato la struttura, hanno raggiunto il corpo di San Benedetto, arrecando profonda preoccupazione e dispiacere ai devoti palermitani. Molti fedeli e pellegrini si recavano regolarmente in questo luogo di culto per rendere omaggio al loro patrono e cercare la sua protezione e intercessione. «Abbiamo raccolto tutto quello che era possibile recuperare del corpo - dice frate Vincenzo Bruccoleri, superiore del convento di Santa Maria di Gesù -. Ora attendiamo dalla Curia di incontrare persone esperte e competenti per capire cosa sarà possibile fare. Ricordo perfettamente ogni istante di quella giornata- racconta fra Bruccoleri -. Abbiamo visto le fiamme sulla montagna che sta sopra di noi. Siamo sempre rimasti sul posto noi cinque frati. Abbiamo mandato in luoghi più sicuri solo i due più anziani. In attesa che arrivassero i vigili del fuoco, impegnati in altre emergenze, ci siamo dati da fare noi con mezzi di fortuna per cercare di spegnere i focolai. «Abbiamo provato a buttare giù una parete per cercare di salvare almeno l’urna con le spoglie di San Benedetto il Moro, ma siamo arrivati troppo tardi». Anche i vigili del fuoco confermano che le reliquie, conservate nella teca, sono state coinvolte nell’incendio. Ora che l'incendio è stato domato, l'arcivescovo Corrado Lorefice ha disposto che i resti di San Benedetto siano custoditi all'interno di un convento, del quale al momento non si vuole far sapere il luogo. Dopo l'intervento di un paleontologo della Soprintendenza ai Beni culturali, le ossa saranno riportate a Santa Maria di Gesù. Del beato Matteo, invece, che si trovava nella parte opposta del convento, sono riusciti a recuperare l'intero scheletro. La lista dei danni al convento di Santa Maria di Gesù, dopo l’incendio, purtroppo è molto lunga. Molti oggetti, dal valore storico e artistico inestimabile, sono andati perduti tra cui diversi quadri, in particolare uno di Pietro Novelli, la statua lignea del Crocifisso e della Madonna e l’altare. Completamente perduta è la statua di Santa Maria di Gesù del 1460. Distrutti e ossidati anche i marmi di tutta la chiesa e i puttini, di cui sono rimasti solo alcuni frammenti. Danneggiata la statua dell'Ecce Homo, quella della Vergine addolorata e una statua di San Francesco. Recuperato per interno ma mutilato, invece, il crocifisso dell'altare principale di autore ignoto e i quadri. Non esiste più la Via Crucis, una serie di quadretti che ricorda il periodo di morte e passione di Cristo, e anche tanti ex voto che tuttavia, essendo in argento, potrebbero riemergere da sotto le macerie. Bruciato totalmente il coro ligneo della seconda metà del '700 da dove è partito l'incendio e anche l'organo. Grazie al lavoro dei volontari, invece, sono stati salvati i paramenti sacri e gli argenti del museo adiacente. Anche il soffitto non esiste più e, adesso, la chiesa è interamente scoperchiata tranne che nell'area presbiteriale. I marmi che adornano l'altare maggiore, invece, alla destra della tribuna del Gagini commissionato per accogliere la sepoltura di Antonio Alliata, sono affumicati ma intatti. Così come la cappella La Grua Talamanca e la zona tra la cappella e l'altare. Salva la sepoltura in marmo di Giulia Alliata e l'affresco dell'abside. Miracolosamente salvo, anche l'albero di San Benedetto, nonostante sia stato avvolto dalle fiamme, non si è bruciato. Davanti a questa devastazione, i fedeli non si sono arresi ma hanno già attivato una raccolta fondi per recuperare la chiesa e il convento di Santa Maria di Gesù. È possibile donare online con carta di credito o paypal collegandosi al sito ufficiale dell'ordine dei frati minori di Sicilia oppure con bonifico bancario intestato a «provincia dei frati minori di Val Mazara San Benedetto», Iban IT02M0200804615000104482428, causale «Incendio santuario San Benedetto il Moro a Palermo». Nella foto frate Bruccoleri davanti alla teca con le spoglie del Santo prima dell'incendio