Palermo

Mercoledì 18 Dicembre 2024

Inferno a San Martino delle Scale, un residente: «Le fiamme ci inseguivano»

«Da tanti anni vivo a San Martino delle Scale e non ho mai assistito a nulla del genere. Siamo stati accerchiati dalle fiamme e abbiamo trascorso la notte nella piazza insieme ad altri mille residenti che sono stati fatti evacuare anche con la forza. Sembrava che le fiamme c’inseguissero». Ha vissuto momenti interminabili di terrore Luigi Migliore che si è ritrovato la scorsa notte insieme alla moglie e ai due figli per strada con la sua casa lambita dalle fiamme degli incendi nella montagna di Monreale dove si trova la frazione. La famiglia è rimasta in automobile, tutta la notte. «Dormito? Assolutamente no. Avevamo paura. Siamo stati abbandonati. Gli incendi sono iniziati alle cinque del pomeriggio. Prima quello da Bellolampo che il vento ha fatto girare. Questo fronte di fuoco si è unito a quello che arrivava da Pioppo. Un cerchio d’inferno che ha stretto in una morsa la frazione di San Martino. All’una e venti di notte siamo stati fatti uscire e ci siamo ritrovati tutti in piazza con fiamme, cenere, e un calore insopportabile. Quest’anno è successo qualcosa che non era mai accaduto prima. Ogni anno con lo scirocco sappiamo che il rischio incendio è molto probabile. Ma ogni volta arrivavano vigili del fuoco, forestali, protezione civile. Il fuoco veniva fronteggiato. Stavolta non c’è stato nulla - aggiunge Migliore - Abbiamo visto una squadra dei vigili del fuoco e due autobotti della città metropolitana e basta. Non potevamo fuggire. Le strade verso Palermo e Monreale erano bloccate dalle fiamme e dai pali dell’elettricità che erano stati sciolti dai roghi». Sono stati in trappola in balia delle fiamme fino alla mattina successiva. «A San Martino solo un’autobotte dei vigili del fuoco con l’inferno che c’era è stato troppo poco - aggiunge Migliore - I danni sono stati ingenti. Molti sono riusciti a scendere solo di mattina e hanno trovato rifugio in case di amici e parenti. Alcune pizzerie e locali sono salvi perché cuochi, pizzaioli, camerieri e i titolari con tubi di fortuna e con i secchi hanno cercato di fronteggiare le fiamme salvando miracolosamente i locali. In mattinata speravamo nell’intervento aereo, ma non abbiamo visto mezzi aerei se non all’una». «Incredibile. Questi incendi sono certamente dolosi come lo sono sempre stati. Ma io non ricordo mai che a San Martino delle Scale ci siano state temperature di 38 gradi la sera e 31 la notte. Qui in montagna ci sono sempre dieci gradi di differenza rispetto a Palermo».

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