Palermo, l'imprenditore edile morto a 52 anni con il monopattino: «Per i figli e per gli amici si faceva in quattro»
Era un imprenditore edile Piero Sinatra, morto a 52 anni per un incidente con il monopattino, a Palermo. È morto - due giorni dopo la caduta, in via Leonardo da Vinci - al reparto di Neurorianimazione dell’ospedale Villa Sofia. Purtroppo le sue condizioni di salute erano drammatiche, come apparso chiaro già al momento dell’arrivo dell’ambulanza del 118. Sinatra era separato e padre di quattro figli. La famiglia ha firmato per la donazione degli organi e i medici di Villa Sofia hanno già avviato le procedure per dare seguito alle volontà. Sinatra, imprenditore edile, è caduto dal monopattino mercoledì pomeriggio in via Leonardo da Vinci, quasi all'incrocio con via Beato Angelico, di fronte ad un fruttivendolo. Erano le 18,30. Non è ancora chiara la dinamica dell’incidente: un veicolo potrebbe avergli tagliato la strada e Sinatra ha perso il controllo del monopattino forse per un dislivello del manto stradale provocato da un precedente lavoro di risistemazione dell’asfalto. Gli agenti dell’infortunistica dei vigili urbani hanno raccolto tutte le informazioni possibili per ricostruire la dinamica dell’incidente. Sinatra, che abitava nella zona di via Leonardo da Vinci, stava rientrando a casa quando è caduto, battendo violentemente la testa a terra. Alcuni presenti hanno telefonato al 118. Le sue condizioni sono apparse subito gravi, tanto che i sanitari dell’ambulanza lo hanno trasporto a Villa Sofia in codice rosso. Ha riportato per l’impatto un trauma che è stato considerato irreversibile tanto che, ieri pomeriggio, è stata accertata la morte cerebrale. Sinatra lascia 4 figli: una bimba di 8 anni e tre maschi di 13, 16 e un maggiorenne che sta facendo il servizio militare. «Piero era una persona speciale, splendida, viveva per il suo lavoro e per i figli», racconta Patrizia, che con il marito Salvo era tra gli amici più cari di Sinatra. «Era molto affettuoso, e per i figli e per gli amici si faceva in quattro, era sempre disponibile». L’ultima volta che Patrizia e Salvo lo hanno sentito è stato martedì, il giorno prima dell’incidente: «Dovevamo andare in barca sabato (oggi, ndr). Avevamo progettato di noleggiare un gommone a Isola delle Femmine per trascorrere una giornata al mare, uno dei suoi grandi amori. Mio marito Salvo ha anche lavorato per la sua impresa edile, era una persona che dava tutto se stesso anche sul lavoro». I funerali saranno celebrati a Lercara Friddi, il paese d’origine dei genitori dell’imprenditore edile.