Bancarotta fraudolenta, quattro indagati a Santa Flavia. Sequestrati due immobili. I quattro denunciati fanno parte dello stesso nucleo familiare di Santa Flavia. Il sequestro dei beni che riguarda due beni immobili ammonta a circa duecento mila euro. È questo il risultato dell'operazione odierna svolta dalla Guardia di Finanza della Compagnia di Bagheria a seguito di un lavoro di indagine a 360°.
A seguito degli accertamenti svolti degli uomini guidati dal Capitano Francesco Vitolo, il GIP del Tribunale di Termini Imerese ha disposto il sequestro preventivo di tipo impeditivo dei due immobili. La lente di ingrandimento degli uomini della GDF ha riguardato la cessione simulata di due immobili nel Comune di Bagheria. Secondo la GDF i quattro soggetti operanti nel settore edile, attraverso una serie di condotte ricostruite dagli inquirenti, avrebbero distratto una cospicua parte del patrimonio aziendale da un’impresa in grave stato di insolvenza ad un’altra società gestita sempre dal medesimo nucleo familiare.
In pratica avrebbero evitato che una consistente parte del patrimonio di fatto dell'azienda fallita potesse essere oggetto di azioni legali dei numerosi creditori tra cui micro imprese locali. L'impresa alla data del fallimento aveva accumulato debiti per oltre 402.000 euro, la maggior parte dei quali nei confronti dell’Erario e dei fornitori. Le operazioni di distrazione sarebbero iniziate nel 2018. Con l'azienda in uno stato di conclamato dissesto che poi porterà al fallimento, il reale gestore della stessa procedeva a trasferire tutte le quote aziendali e la titolarità stessa dell’impresa nelle mani di un soggetto totalmente estraneo al vero gruppo decisionale dell’impresa che si tratterebbe di un autista di autobus poi deceduto.
Lo scopo di tale operazione sarebbe stato esclusivamente quello far venire meno, ma solo sulla carta, gli stretti legami di parentela intercorrenti con un’altra azienda quest'ultima gestita dalla moglie del reale titolare della fallita. Gli uomini della GDF di Bagheria attraverso uno minuzioso lavoro di indagine avrebbero scoperto la natura fraudolenta dell' operazione di acquisito sottocosto principali di asset aziendali dell’impresa in fallimento escludendoli dal patrimonio fallimentare aggredibile dai creditori.
In particolare, due magazzini di proprietà della fallita ditta a Bagheria, con un valore stimato di mercato di circa 180 mila euro, sono stati venduti, sottocosto a circa 90 mila euro. Successivamente, la somma ottenuta dalla vendita sarebbe stata prelevamenti dal conto corrente della fallita degli acquirenti dei citati immobili. Ovviamente aggravando lo stato di dissesto dell’impresa in fallimento. A esito degli accertamenti svolti, il GIP del Tribunale di Termini Imerese ha disposto il sequestro preventivo di tipo impeditivo dei due immobili oggetto della cessione simulata e i principali indagati sono stati deferiti per concorso nel reato di bancarotta fraudolenta.
Nel video parla il capitano Francesco Vitolo
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