A Vergine Maria sono apparsi i cartelli che vietano la balneazione. La decisione di non consentire i bagni in questa località è frutto di un'ordinanza del Comune di Palermo dopo la comunicazione dell'Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente Sicilia (Arpa) che, nel campione di acqua di mare prelevato lo scorso 3 luglio, era stata riscontrata una concentrazione di Ostreopsis ovata, la cosiddetta alga tossica, superiore al valore limite di 30.000 cell/I (cellule per unità di volume) previsto dalla legge. Nell'ordinanza, firmata lo scorso 6 luglio, viene specificato che i valori riscontrati sono stati tra 188.610+/-25.449. Ecco perchè si è ritenuto opportuno, per tutelare la salute pubblica, adottare il divieto di balneazione temporaneo presso il punto di campionamento a Vergine Maria. Nei prossimi giorni verranno effettuati ulteriori campionamenti e, solo quando i valori torneranno nella norma, verrà revocata l'ordinanza. L'Amat, coadiuvata dalla Polizia Municipale, ha provveduto alla delimitazione della zona interessata mediante appositi cartelli riportanti la dicitura: “Divieto temporaneo di balneazione” che rimarranno affissi fino a quando l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente Sicilia avrà comunicato gli esiti analitici che confermino valori inferiori ai limiti previsti dalla vigente normativa.
Alga tossica, rischi per la salute
La Ostreopsis ovata produce tossine che possono causare danni sia all’ambiente marino che all’uomo. Dove è presente questa alga tossica in elevate concentrazioni, infatti, si verifica la diminuzione di organismi come stelle di mare, ricci, granchi e molluschi. Nell'uomo, può provocare casi di malessere transitorio (tra le conseguenze: riniti, faringiti, laringiti, bronchiti, febbre, dermatiti, congiuntiviti). Durante le mareggiate – le quali favoriscono la formazione di aerosol marino, che può diffondere la tossina nell'aria – la concentrazione delle tossine può aumentare e con essa i rischi associati per i bagnanti.