Da cartolina per i turisti (in coppia con la vicina Mondello) a luogo da cui stare alla larga. Sferracavallo è come sospesa in un limbo, al cui ingresso è affisso un cartello che recita vorrei ma non posso. Impossibile godere di un bagno rinfrescante, benché molte famiglie abbiano comunque scelto di farlo in barba ai divieti di balneazione, e turisti che fuggono dai ristoranti del lungomare. A risentire della gravissima presenza degli enterococchi intestinali nelle acque di Barcarello e Scivoli (così chiamata dai residenti della borgata per via degli accessi a mare dei locali come la Baia del Corallo) in alcuni casi fino a 10 volte sopra la soglia prevista per legge, è tutto il territorio.
Da circa due settimane l’odoraccio si avverte un po' ovunque, tanto che negli ultimi giorni molti ristoratori, loro malgrado, hanno assistito inermi e rossi di vergogna a gruppi di turisti costretti ad abbandonare i tavoli dei ristoranti per la puzza nauseante. La stagione estiva, dunque, inizia con il piede sbagliato. E ora si chiedono risposte: «Attraverso svariate mail che abbiamo inviato - racconta Simone Aiello, consigliere della settima circoscrizione - ci hanno assicurato che non si tratta di un problema all’impianto di sollevamento (proprio accanto il porticciolo). Ci devono però spiegare da dove arrivi questa presenza di liquami. Si ipotizza che ci sia stato un guasto in via Plauto, strada che si trova sopra la zona Scivoli, dove al momento stanno andando avanti i lavori per la posa dei nuovi impianti di illuminazione. Potrebbe essere stata danneggiata la condotta, per cui attraverso la falda tutto scende a mare».
Un’ipotesi plausibile ma non l’unica: «Altra possibilità - prosegue Aiello - è che gli impianti siano sottodimensionati e non riescano a reggere la forte pressione turistica che porta l’estate, con il risultato che gli impianti trasbordino a mare. Bisogna assolutamente individuare la causa - sottolinea -, qui siamo in un’area marina protetta e va preservata, non compromessa. Bisogna agire il prima possibile». E alla borgata non rimane neanche la consolazione di poter accogliere i visitatori per far conoscere le proprie prelibatezze culinarie. L’odore è un repellente potentissimo e molti ristoratori ne hanno visti gli effetti: «Fino a qualche giorno fa diversi clienti sono andati via perché era impossibile rimanere a cenare - racconta Natale Randazzo, titolare del ristorante Antica trattoria Sferracavallo -. È un danno importante. La situazione è molto grave: nel 2020 è stata realizzato il nuovo impianto di rete fognaria, che non funziona come dovrebbe: ci sono odori sgradevoli legati ad esalazioni di fognatura e io da imprenditore che pago il suolo pubblico, anche una discreta cifra, penso che scriverò all’assessore di competenza. La rete fognaria sembra essere sottodimensionata, perché probabilmente calcolata solo sul numero di abitanti, senza tenere conto dell’afflusso di turismo e la mole di lavoro che si alza nel periodo estivo. È logico che noi imprenditori in questi 3 mesi immettiamo nel sistema fognario una quantità diversa rispetto a quella invernale».
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