Palermo

Martedì 01 Luglio 2025

Amianto, lo Stato condannato al risarcimento dei familiari di un sommozzatore palermitano

Il Tribunale di Roma ha condannato il ministero della Difesa ad un risarcimento ai familiari dell’elettricista e sommozzatore di bordo Salvatore Carollo di Palermo, 270mila euro per la vedova, Rita Randino, e 230mila euro ad ognuno dei 3 figli: Giuseppe, Angelo e Giovanni Luca, per una somma complessiva di 950mila euro. Lo ha reso noto l’Osservatorio Nazionale Amianto al quale si erano rivolti i familiari di Carollo, morto nel 2019 a 63 anni «per un mesotelioma pleurico causato dall’amianto respirato sulle navi della Marina, ma anche nelle postazioni a terra» spiegano dall’Ona. Come spiega il presidente dell’Onda, avvocato Ezio Bonanni, i familiari hanno denunciato che «durante il servizio dal 1972 al 1978», Carollo «è stato esposto a terra, e sulle navi Loto, Gaggia, Giaggiolo, Ape, Grado e Indomito, ad elevate concentrazioni di polveri e fibre di amianto. Questo avrebbe causato la malattia e poi, purtroppo il decesso. Continua la strage di mesoteliomi tra coloro che hanno svolto servizio nella Marina Militare. Auspichiamo che si portino a termine le bonifiche e si risarciscano le vittime come più volte richiesto dall’Ona» ha concluso Bonanni. La presenza dell’asbesto è stata riconosciuta dallo stesso ministero che, con atto della Marina Militare «ha riconosciuto l’infermità «mesotelioma pleurico epitelioide» contratta dal militare, anche se la patologia si è manifestata a distanza di 40 anni, essendo normale un periodo di latenza così lungo».

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