La tempestività della diagnosi e dell’intervento ha consentito di salvare un paziente di 81 anni che si era recato al pronto soccorso dell’ospedale Ingrassia di Palermo, accusando «fame d’aria».
Immediata è stata la diagnosi dell’équipe medica del reparto di cardiologia (Mariella Riili, Alberto Grillo, Pierpaolo Prestifilippo, Giorgio Maringhini e Giovanni Ferro) di «tamponamento cardiaco da versamento pericardico di natura ematica, non da rottura di cuore».
Il paziente è stato sottoposto a terapia salvavita dai cardiologi Claudio D’Angelo e Angelo Ferlisi, coadiuvati dall’équipe infermieristica composta da Lucia Udine e Fabio Capuozzo. L’intervento di rimozione del liquido ematico in sala operatoria sotto monitoraggio ecocardiografico è stato brillantemente eseguito consentendo di salvare il paziente.
Il commissario straordinario dell’Asp di Palermo, Daniela Faraoni, ha sottolineato come «il livello di attenzione e di professionalità rappresenti, ormai, una costanza della unità operativa di cardiologia, segno, ancora una volta, che l’ospedale Ingrassia è cresciuto nei livelli di qualità che è in grado di assicurare». «È inusuale riscontrare al pronto soccorso un versamento pericardio ematico - ha spiegato il primario di cardiologia dell’ospedale Ingrassia, Sergio Fasullo - il tamponamento cardiaco rappresenta una grave emergenza e complicanza definita come “catastrofica e generalmente mortale” se non risolta in tempi brevi con la pericardiocentesi. In questo caso il tempismo e la collaborazione tra tutti gli operatori hanno evitato il peggio. Si prosegue, così, all’Ingrassia nella direzione di una cardiologia sempre più interventistica, utile e indispensabile a soddisfare i bisogni di salute degli utenti».
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