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Palermo, associazioni in corteo: «Più sicurezza e legalità nel centro storico»

Manifestazione dopo il pestaggio di un quindicenne in via Maqueda: «Pochi controlli, questa zona è invivibile»

«Più sicurezza e legalità per Palermo». Lo slogan sullo striscione che ha aperto il corteo organizzato dalle associazioni civiche riassume il senso dell'iniziativa per chiedere più attenzione e più controlli nel centro storico e nella aree della movida sopratutto.

Dopo gli ennesimi episodi di violenza, l’ultimo ai danni di un ragazzo di 15 anni pestato in via Maqueda, cittadini singoli e riuniti in associazioni hanno sfilato da piazza Giulio Cesare fino in prefettura e hanno fatto sentire la loro voce. Pino Mulè, vicepresidente del Comitato piazza Magione definisce la zona «invivibile». «Vogliamo potere dormire la notte, poter rientrare e uscire da casa – dice Mulè a nome dei residenti e dei commercianti di piazza Magione -. Quando parliamo di sicurezza significa avere la certezza che se c’è necessità di un’ambulanza o dei vigili del fuoco, questi possano avere accesso nella via. Ad oggi, sopratutto nel fine settimana, questa certezza noi non la abbiamo. Le automobili sono tante, qualunque strada di ingresso viene totalmente bloccata».

Giovanni Moncada, presidente dell’associazione Comitati civici Palermo aggiunge: «Dopo questa manifestazione speriamo aumenti la sensibilità dell’amministrazione comunale. La città è stata dimenticata – dice Moncada -. Non vediamo più vigili per le strade e c’è un grande caos. La manutenzione delle strade e degli impianti di illuminazione non viene fatta. Vivere in questa città è diventato pericoloso».

Alla manifestazione ha preso parte anche la prima circoscrizione con il presidente Giovanni Bronte e il vicepresidente Antonio Nicolao. «Alla luce degli ultimi fatti di violenza che si sono verificati ultimamente - spiega Bronte – occorre maggiore prevenzione nel centro storico. Ci sono zone che hanno bisogno di molta più attenzione. Il centro storico in determinate ore del giorno diventa terra di nessuno. I residenti non riescono a vivere in maniera tranquilla e chiedono a noi, che siamo il tramite con le istituzioni, maggiore sicurezza».

Nel video Pino Mulè, Giovanni Moncada e Giovanni Bronte.

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