Un cittadino ivoriano di 23 anni, D.D.K., ha aspettato sotto casa un poliziotto che lo aveva arrestato alcune settimane fa e lo ha ferito con una coltellata. Poi ha ferito anche un passante che ha cercato di soccorrerlo. L’aggressione è avvenuta nel quartiere Kalsa di Palermo. Dopo una breve fuga il giovane è stato circondato, disarmato e arrestato al Foro Italico. Entrambi i feriti sono stati soccorsi e portati negli ospedali Civico e Buccheri La Ferla ma, nessuno dei due si trova in gravi condizioni. Il giovane ivoriano è accusato di duplice tentato omicidio. Il poliziotto, in servizio al commissariato di Palermo Centro, era in compagnia dei propri genitori, quando, allarmato da un urlo della propria madre, che aveva percepito nell’immediatezza il pericolo, si è voltato, vedendosi arrivare alle spalle D.D.K., armato di coltello, il quale, urlando, lo ha colpito con un fendente all’addome. Nella concitazione del momento, è intervenuto in soccorso del poliziotto un passante, che ha assistito alla scena, ricevendo, anch’egli, una coltellata. Ricevuta la nota, la sala operativa ha immediatamente inviato sul posto l’equipaggio della volante Settecannoli, che, dopo un inseguimento a piedi da piazza della Kalsa al prato del Foro Italico è riuscito a bloccare l’uomo, disarmarlo e trarlo in arresto. L’origine della violenta aggressione a mano armata è riconducibile ad un precedente arresto dell’ivoriano eseguito, nel mese di marzo, proprio dal poliziotto ferito che è stato riconosciuto dall’aggressore e, quindi, seguito nei suoi spostamenti sino a riconoscerne addirittura l’autovettura e lacerarne gli pneumatici in un fase antecedente all’aggressione. Sulla vicenda interviene il il segretario generale del sindacato di polizia Coisp, Domenico Pianese. «Esprimiamo vicinanza e solidarietà al collega poliziotto e al cittadino, intervenuto in sua difesa, feriti in seguito all’aggressione di un cittadino ivoriano, nella zona della Kalsa, a Palermo», dichiara. «Questo - prosegue - è un fatto gravissimo, in cui si è sfiorato un duplice omicidio. Ribadiamo perciò con determinazione l’urgenza di restituire alle norme penali il potere di deterrenza che nel nostro Paese sembra essersi perso: nessuno può commettere un crimine come questo contando di poterne uscire senza conseguenze e pene esemplari». Interviene anche Stefano Paoloni, segretario generale del Sap. «Un ivoriano di 23 anni che un paio di settimane fa era stato arrestato da un poliziotto, rimesso in libertà, lo ha aspettato sotto casa per vendicarsi accoltellandolo», premette. «Un passante andato in soccorso del poliziotto - aggiunge - è stato a sua volta ferito dal soggetto che si è dato alla fuga, per poi essere circondato dai colleghi che lo hanno disarmato e arrestato. A scongiurare il peggio i genitori del poliziotto che hanno visto l’uomo armato di coltello ed hanno iniziato ad urlare». Riassunti i fatti, il sindacalista aggiunge: «Non si può ignorare più il fatto che il nostro lavoro stia diventando sempre più sovraesposto e soprattutto a rischio. Le sanzioni blande per chi aggredisce le forze dell’ordine sono una delle principali cause di questo fenomeno. Infatti nel giro di poche ore gli aggressori vengono tutti rimessi in libertà. Ora auspichiamo che questo soggetto risponda pienamente di quanto fatto e che non venga subito liberato. Anche quando ci troviamo fuori servizio siamo a rischio e quanto accaduto, se ce ne fosse ancora bisogno, dimostra quanto siamo esposti. Esprimiamo solidarietà al collega ferito e all’uomo che gli è andato in soccorso e chiediamo che sia fatta giustizia».