Il breve percorso che la porta a scuola, al Villaggio Ruffini di Palermo, è diventato una trappola per una dodicenne che ieri mattina è stata seguita, afferrata con violenza e quasi trascinata via da un cinquantacinquenne. Le urla, la ragazzina che si avvinghia a un palo della luce e il provvidenziale arrivo di una donna che la soccorre, mettendo in fuga l'uomo. Lui si è rifugiato in un esercizio commerciale nelle vicinanze. Poi è stato bloccato dalla polizia, portato a Villa Sofia e ricoverato nel reparto di Psichiatria. Non ha precedenti per molestie, ma di certo ieri mattina nella sua mente è scattato qualcosa: prima di aggredire la dodicenne, infatti, aveva palpeggiato una ragazza di 17 anni sul bus, prendendola per un braccio e invitandola a scendere assieme alla fermata: era stato però cacciato dagli altri viaggiatori.
La famiglia della dodicenne ha presentato denuncia ed è stata avviata un'indagine dalla squadra mobile. Sono state acquisite le immagini delle telecamere della zona per ricostruire esattamente la dinamica della vicenda e per potere eventualmente contestare reati all’uomo. Potrebbe essere accusato di tentativo di sequestro di persona. I fatti si sono svolti nella prima mattinata di ieri vicino a viale della Resurrezione. La dodicenne frequenta la seconda media in uno dei plessi della scuola Borgese, che si trova alle spalle della chiesa del Villaggio Ruffini. Come ogni giorno, era stato il fratello ad accompagnarla all’inizio della stradina che dal viale principale conduce all’istituto, che si trova nel piazzale Contardo Ferrini, proprio al centro della zona esclusivamente residenziale, fatta di palazzine basse. Non è, insomma, una via di passaggio, ma al contrario appartata e poco trafficata. I due si sono salutati e la dodicenne, zaino in spalla, si è avviata. A un certo punto ha sentito dei passi alle sue spalle e si è istintivamente girata. A seguirla c’era il cinquantacinquenne. La ragazzina ha allora cominciato ad accelerare e poi si è messa a correre, e così anche l’uomo, che l’ha raggiunta, strattonata e bloccata.
La dodicenne è riuscita a divincolarsi e si è poi aggrappata letteralmente al primo appiglio che ha trovato, un palo della luce, per non essere trascinata via: ha cominciato a urlare e a chiedere aiuto. In quel momento è arrivata una signora che l’ha soccorsa, mentre l’aggressore fuggiva e si andava a rifugiare in una rivendita nelle vicinanze. Scattato l’allarme, è stata la polizia a trovarlo e a trattenerlo fino all’arrivo dell’ambulanza. Sarebbe già conosciuto per le sue intemperanze in famiglia, liti con il fratello, per le quali spesso erano stati chiamati a intervenire i poliziotti.
Un uomo che però non era mai stato fermato per reati sessuali e non risultavano fino a ieri diagnosi precise sul suo evidente disagio mentale. Agli investigatori ieri il problema sarebbe invece apparso in tutta la sua evidenza. Vive allo Sperone da dove ieri ha preso un bus e si è diretto in centro. Non si conoscono i vari «passaggi» della sua giornata.
Di certo, giunto a Pallavicino, è stato fatto scendere a forza dal bus, dopo che aveva importunato la diciassettenne, e si è incamminato verso viale Resurrezione, senza una meta apparente. Poi avrebbe visto la dodicenne imboccare il vialetto da sola e l’ha pedinata. La storia della tentata aggressione ha fatto il giro sulla chat delle altre mamme dei ragazzini che frequentano l’istituto assieme alla compagnetta, che in classe non era arrivata. Stupore, incredulità e paura sono stati i sentimenti sviscerati nei messaggi. Assieme all’invito a tenere gli occhi aperti e a monitorare in qualche modo il tragitto dei figli da casa a scuola.
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