Morì al Policlinico di Palermo, respinto il risarcimento agli eredi: non fu colpa dei medici
Non ci fu nessuna colpa da parte dei medici del Policlinico, per questo motivo la terza sezione civile del Tribunale ha deciso di rigettare la richiesta di risarcimento presentata dagli eredi di Giuseppe Tribuna, impiegato della Sovrintendenza ai Beni culturali della Regione, morto a 42 anni il 17 giugno del 2012 dopo più di un mese di ricovero al quale era stata diagnosticata una una pancreatite acuta. Anche il processo penale si era concluso con l'archiviazione: per la morte dell'uomo l'intero reparto venne messo nel mirino tanto è vero che la Procura iscrisse 47 persone nel registro degli indagati. Secondo i parenti dell'uomo si sarebbe trattato di un caso di malasanità perché le cure non sarebbero state né corrette né tempestive: da qui l’ipotesi di omicidio colposo che però fu poi archiviata ritenendo che non vi fossero elementi tali da sostenere l’accusa in giudizio nei confronti di tutti i sanitari. Ma ora è stato respinto anche il ricorso civile dei familiari di Tribuna, assistiti dall'avvocato Vincenzo Brasca, che avevano chiesto i danni ai medici della Medicina della Chirurgia Generale dell'azienda ospedaliera universitaria, Gianfranco Cocurullo e Francesco D'Arpa, ritenuti i responsabili del decesso del paziente. Il giudice Andrea Compagno ha infatti dato ragione all'avvocato Giuseppe Geraci che difendeva i due professionisti e al collega Giovanni Liguori che rappresentava la società assicuratrice dell'ospedale. Geraci ha evidenziato che il comportamento dei sanitari era stato esente da responsabilità – come peraltro era emerso nel processo penale dalle perizie dei consulenti – sottolineando inoltre che i congiunti di Tribuna non avevano fatto cenno di tutto nell'attuale procedimento questo sperando che questa volta la causa potesse avere un esito diverso. Considerazioni che hanno convinto il giudice a rifiutare la domanda di risarcimento.Non ci fu nessuna colpa da parte dei medici del Policlinico, per questo motivo la terza sezione civile del Tribunale ha deciso di rigettare la richiesta di risarcimento presentata dagli eredi di Giuseppe Tribuna, impiegato della Sovrintendenza ai Beni culturali della Regione, morto a 42 anni il 17 giugno del 2012 dopo più di un mese di ricovero al quale era stata diagnosticata una una pancreatite acuta. Anche il processo penale si era concluso con l'archiviazione: per la morte dell'uomo l'intero reparto venne messo nel mirino tanto è vero che la Procura iscrisse 47 persone nel registro degli indagati. Secondo i parenti dell'uomo si sarebbe trattato di un caso di malasanità perché le cure non sarebbero state né corrette né tempestive: da qui l’ipotesi di omicidio colposo che però fu poi archiviata ritenendo che non vi fossero elementi tali da sostenere l’accusa in giudizio nei confronti di tutti i sanitari. Ma ora è stato respinto anche il ricorso civile dei familiari di Tribuna, assistiti dall'avvocato Vincenzo Brasca, che avevano chiesto i danni ai medici della Medicina della Chirurgia Generale dell'azienda ospedaliera universitaria, Gianfranco Cocurullo e Francesco D'Arpa, ritenuti i responsabili del decesso del paziente. Il giudice Andrea Compagno ha infatti dato ragione all'avvocato Giuseppe Geraci che difendeva i due professionisti e al collega Giovanni Liguori che rappresentava la società assicuratrice dell'ospedale. Geraci ha evidenziato che il comportamento dei sanitari era stato esente da responsabilità – come peraltro era emerso nel processo penale dalle perizie dei consulenti – sottolineando inoltre che i congiunti di Tribuna non avevano fatto cenno di tutto nell'attuale procedimento questo sperando che questa volta la causa potesse avere un esito diverso. Considerazioni che hanno convinto il giudice a rifiutare la domanda di risarcimento.