Era stato colto da una crisi di panico, non rifiutò l’alcol test. Semplicemente non avrebbe avuto la forza di soffiare sul palloncino. Per questo è stato scagionato un palermitano di 38 anni accusato di non essersi voluto sottoporre al test dell’etilometro. Il gip di Palermo ha archiviato il procedimento penale a suo carico. L’episodio si verificò nel febbraio dello scorso anno. A Palermo una pattuglia della stradale fermò nella notte il 38enne che era alla guida dell’auto e non si era fermato a un incrocio. Al momento del controllo i poliziotti sostennero di aver trovato il conducente in condizioni non idonee per la guida. «Difficoltà di espressione verbale - scrissero nel verbale -, occhi lucidi ed alito vinoso». Secondo quanto sostenuto sempre dagli agenti l’uomo si rifiutò di sottoporsi all’alcoltest. Per questo oltre alla denuncia arrivò il sequestro dell’auto e il ritiro della patente. Il 38enne, che era in compagnia di un coetaneo, chiamò successivamente il 118 dicendo di non sentirsi bene. Fu condotto al pronto soccorso del Policlinico e il medico di turno che lo visitò escluse l’ubriachezza. Scrisse anzi nel verbale che era «vigile, cosciente, orientato, correttamente e spontaneamente deambulante», rilevando «un lieve stato di agitazione psichica, obiettivamente clinicamente indenne». Il pm, alla luce anche di quanto dichiarato dal testimone ha chiesto l’archiviazione del caso. Ha retto quindi la tesi difensiva degli avvocati dell’automobilista, Giuseppina Scrudato e Andrea Maniaci.