Giovanna Bonsignore è stata colpita da una decina di fendenti di bisturi al corpo, alla testa e alle braccia. Ha gridato, ha chiesto aiuto disperatamente e ha cercato di difendersi, prima di morire in un lago di sangue. È quanto emerge dall’autopsia della donna di 44 anni, assassinata giovedì sera dal suo ex compagno Salvatore Patinella che si è tolto la vita dopo aver annunciato il delitto sui social. Un colpo, un unico fendente alla gola per completare il suo piano di morte: è quello che si è inferto alla giugulare l’omicida-suicida. Sulla vicenda indagano i carabinieri della compagnia di Misilmeri guidati dal maggiore Marco Montemagno e coordinati dal procuratore aggiunto Ennio Petrigni. Il servizio completo di Valentino Sucato sul Giornale di Sicilia in edicola