Di una cosa sono certi: Gaia non si è suicidata. Rocco e Angela Randazzo, non hanno più notizie della figlia dal 10 novembre. Era partita in traghetto da Genova con il fratello quindicenne, Matteo, per tornare in Sicilia, regione di origine della famiglia che vive ormai da tempo in Lombardia. Ma la ventenne sembra sparita nel nulla. Un suicidio, secondo gli investigatori che sospettano che la giovane si sia lanciata in mare di notte perchè soffriva per una delusione amorosa. Ma i familiari lo escludono. «Stava anche studiando per prendere la patente di guida, era una ragazza serena», dicono. «Non lo avrebbe mai fatto, non avrebbe mai lasciato suo fratello e poi, se avesse avuto problemi, ce ne avrebbe parlato», assicurano. A spingere gli inquirenti a ipotizzare la tesi del gesto estremo un messaggio scritto da Gaia e diretto al fidanzato, ma mai inviato. Nel testo la ragazza chiederebbe perdono. «Addio, ti amo», le parole scritte. «Questo non significa che si sia uccisa - spiegano i genitori - che raccontano che giorni prima della partenza era stata la figlia a raccontare loro di aver lasciato il fidanzato». La nave GNV, è stata ispezionata a fondo e sono stati controllati anche i mezzi pesanti imbarcati. Ma di Gaia nessuna traccia. Tra le ipotesi avanzate dalla famiglia c’è anche quella di una aggressione. Qualcuno avrebbe potuto fare del male alla ventenne. Per questo la coppia lancia un appello a chi si trovava sulla nave e potrebbe avere informazioni utili. «Qualcuno tra i presenti a bordo della nave ricorda di averla vista durante la navigazione, da sola o in compagnia», chiedono. E rivolgono un appello a tutti coloro i quali avessero qualcosa da riferire sulla figlia. Un invito a cui si associano anche gli avvocati Aldo Ruffino e Paolo Grillo, incaricati dalla famiglia di seguire il caso e convinti che la diversificazione delle piste investigative sia di fondamentale importanza per ritrovare la giovane e ricostruire quanto accaduto e per capire se la sua scomparsa sia da attribuire ad una tragica fatalità, oppure alla eventuale responsabilità di terzi. «Vorremmo sapere cosa dice esattamente il messaggio - aggiungono i Randazzo - vorremmo capire se c’erano telecamere a bordo del traghetto, vorremmo che fossero interrogati i passeggeri e il personale». L’ultimo ad aver visto la ventenne è stato il fratello. I due dormivano nel salone su due poltroncine. Quando si è svegliato, la sorella non c’era. Il ragazzo l’ha cercata ovunque. È stato lui a trovare il cellulare, che sarà analizzato mercoledì, e la felpa della sorella su una panchina della nave.