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Furbetti alla Regione Siciliana: tra autorizzazioni facili, mazzette e favori

Si vantava di essere «furbo», di sapere rispondere alle istanze che gli arrivavano dagli imprenditori per avere autorizzazioni ambientali, di redigere «in 5-10 minuti» pratiche che chiedeva a un collega di «sistemare a tua immagine e somiglianza» in modo da non comparire ufficialmente. E poi incassava le mazzette. O meglio: soldi o «altre utilità». È l’accusa che viene mossa a Marcello Asciutto, 60 anni, di Monreale, all’epoca dei fatti funzionario istruttore nel dipartimento Acqua e rifiuti e attualmente all’assessorato Agricoltura, dove era stato trasferito (a seguito del coinvolgimento in un’inchiesta con il «re dell’eolico», l’alcamese Vito Nicastri, per cui era finito ai domiciliari).  Per Asciutto il gip Ermelinda Marfia ha disposto l’obbligo di dimora a Monreale.

Ma l’indagine per corruzione condotta dalla Procura di Palermo e dalla Guardia di Finanza coinvolge anche l’imprenditore agrigentino Sergio Vella, 53 anni, un nome di primo piano nel settore dei rifiuti e della depurazione, tra i testimonial della candidatura di Agrigento capitale della cultura. Per lui è scattato il divieto di esercitare attività d’impresa per un anno, analoga misura che ha colpito Tonino Costanza, titolare di una ditta di demolizioni auto a Cefalà Diana.

Vella, anche per mezzo della moglie, secondo l’accusa avrebbe versato tramite la Seap Depurazioni Acque, 625 mila euro al figlio di Asciutto o a una sua società di trading finanziario con base a Milano. L’imprenditore agrigentino - che respinge le accuse - inoltre «si sarebbe impegnato nell’attività di promozione e agevolazione dell'ingresso di altri soci e investitori nelle società Palantir spa e Palantir Corporation spa» del figlio di Asciutto e anche coinvolgendo il fratello avrebbe garantito investimenti per 410 mila euro. Un business che appariva conveniente e al quale - secondo le esternazioni degli Asciutto - stava dando il suo apporto anche l’ex ministro degli Esteri, Angelino Alfano, indicato come un amico di Vella: era in procinto di diventare presidente del cda di una società del figlio del funzionario regionale, che però venne arrestato a fine 2020. Un fatto che sconvolse i piani e costrinse Asciutto junior, Vella e Alfano «a rimodulare i termini degli accordi già presi, per consentire una uscita di scena dell'ex ministro, che temette possibili ricadute negative in termini reputazionali».

L’indagine del nucleo di Polizia economico finanziaria, diretto dal colonnello Gianluca Angelini, della Procura diretta da Maurizio De Lucia e con il coordinamento dell’aggiunto Ennio Petrigni e dei sostituti Gianluca De Leo e Claudia Ferrari, ha un terzo indagato: Costanza, titolare di una ditta di demolizioni auto, è accusato di aver venduto ad Asciutto nell’agosto 2019 una Smart ForTwo «al prezzo di favore di 3.800 euro (inferiore di circa 2.000 rispetto al valore di mercato)» e di aver fornito «più riparazioni meccaniche dal valore non precisato» per le auto del funzionario regionale, come favore «dato che Asciutto - dice Costanza intercettato dagli investigatori - si mette a disposizione» quando serviva per velocizzare la concessione di autorizzazioni o permessi.

È sul legame tra Asciutto e Vella che si regge la parte più importante dell’indagine. Che il rapporto tra il funzionario e l’imprenditore fosse troppo confidenziale emerge dall’intercettazione di un loro colloquio del 20 dicembre 2019 negli uffici dell’assessorato regionale all’Energia di viale Campania, dove l’imprenditore va spesso per le pratiche delle sue diverse aziende. Esordisce Vella: «Qua sono amicizie rare, queste di qua». E Asciutto: «Come stai Sergiù ci sei stato giù». E Vella: «Eee sì... e scendo giù e poi salgo».

C’è un altro particolare che salta subito agli occhi degli investigatori della Guardia di Finanza: dall’1 agosto 2019, a seguito di un provvedimento di rotazione degli incarichi, Asciutto era stato trasferito al Servizio 5 Gestione integrata rifiuti, ma ha continuato a interessarsi delle pratiche pendenti presso il suo precedente Servizio. Le indagini hanno accertato che Asciutto, nel corso della sua attività presso il Servizio 8 - Autorizzazioni impianti gestione rifiuti Aia (già Servizio 7), svolta sino al 31 luglio 2019, è stato designato quale funzionario istruttore nell'ambito di numerosi procedimenti instaurati dalle società riconducibili a Vella.

Asciutto, tra l’altro, è stato funzionario responsabile dell'istruttoria dei provvedimenti autorizzativi rilasciati alla Seap srl ed alla Seap Depurazione Acque srl dal 2 maggio 2017 al 4 giugno 2019. Un tempo sufficiente - secondo l’accusa - per consolidare un rapporto che poi è deviato nella corruzione. Nelle indagini finiscono anche, come riscontro, i conti correnti bancari del funzionario. Nel triennio 2016-2018, scrive il gip, «l'ammontare complessivo dei versamenti di denaro contante effettuati da Asciutto» (113 mila euro) « e gli emolumenti stipendiali erogati dalla Regione (63 mila euro), fanno desumere «come le principali entrate finanziarie siano costituite dal denaro contante».

AGGIORNAMENTO

Il procedimento nei confronti di Marcello Asciutto e Giuseppe Alessandro Asciutto è stato archiviato dal giudice per le indagini preliminari con decreto del 23 marzo 2023.

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