Quello del falso dentista che conduceva il suo studio senza possedere nemmeno la laurea, non è certo il primo episodio, e con ogni probabilità non sarà neanche l’ultimo: in Sicilia (e in tutta Italia) i casi di falsi dentisti, come quello scoperto ad Acireale dal Nas, non sono mai mancati, tanto da finire all'attenzione della cronaca con una certa frequenza, a volte anche mensile. Qualche esempio? Senza andare troppo indietro nel tempo, a Palermo, lo scorso gennaio, i finanzieri hanno sequestrato un magazzino adibito a studio dentistico nella zona di Boccadifalco, dopo avere sorpreso all’interno un uomo in camice bianco intento a prendere l’impronta dentaria a un paziente. Alla richiesta di esibire la certificazione ambientale, la laurea e l’iscrizione all’albo, lui ha presentato solo il diploma di istruzione professionale a indirizzo odontotecnico. Pochi giorni dopo, a inizio febbraio, a Carini un altro finto dentista è stato denunciato dalle fiamme gialle per esercizio abusivo della professione, svolta in uno studio regolarmente abilitato da un dentista Doc. Un trucco che è costato caro anche al vero professionista, pure lui denunciato. Per non parlare del panettiere di Pace del Mela, nel Messinese, che aveva pensato bene di diventare odontoiatra senza titoli, riuscendo comunque a conquistare la fiducia di tantissimi clienti con prezzi concorrenziali, prima di essere scoperto nel giugno del 2021. Ma le truffe hanno sconfinato anche in altre branche della medicina. È il caso (solo per citarne uno) del sedicente fisioterapista, allergologo, medico estetico, osteopata e naturopata che somministrava trattamenti per l’impotenza e per l’ingrandimento del seno senza uno straccio di titolo, denunciato nell’estate del 2019 dai finanzieri di Caltanissetta. Per la maggior parte delle volte, però, «i truffatori sono falsi dentisti, forse perché il mercato di riferimento è per lo più privato, dunque più facile da raggirare e più remunerativo», sottolinea il presidente dell’Ordine dei medici e degli odontoiatri (Omceo) di Catania, Igo La Mantia, spiegando che «far emergere l’abusivismo non è cosa facile», «perché spesso, di fronte a costi molto più bassi rispetto a quelli applicati dai veri professionisti, sono gli stessi pazienti a far finta di nulla, pur sapendo di avere davanti un falso dentista. Una scelta pericolosissima, perché così si mette a rischio la salute pubblica». L’invito, dunque, è a segnalare all’Ordine qualsiasi sospetto, «come tariffari a prezzi stracciati, ferri del mestiere tenuti fuori dal blister, dunque non sterilizzati, o l’assenza di laurea e specializzazione, normalmente appese al muro degli studi». Il presidente Omeco, Toti Amato, suggerisce anche un controllo preventivo semplicissimo: «prima di andare da un dottore che esercita privatamente, è sempre bene vedere se è iscritto all’Ordine. Basta andare sul web, è tutto pubblico». Questo sul lato clienti, mentre sul fronte investigativo «la truffa può essere un po’ più complicata da scoprire nel caso in cui il falso dentista operi nello studio di un vero dentista, con la complicità di quest’ultimo. Detto ciò, per arginare il fenomeno bisognerebbe pure inasprire le pene».