L'incendio a Villabate e la casa distrutta, una coppia: «In fumo anni di sacrifici». Raccolta fondi
«Stavo lavando i piatti quando ho sentito delle urla. All’inizio pensavo fosse una lite, capita a volte. Poi però ho cominciato ad avvertire puzza di bruciato. Non era così forte, almeno i primi attimi. Dopo qualche secondo, però, si è fatta più intensa». In quel momento Antonio Derelitto ha capito che qualcosa non andava. È il racconto di una notte di terrore a Villabate, quella tra il 26 e 27 luglio scorsi, quando un incendio ha devastato due appartamenti di uno stesso edificio. Mentre aveva ancora i piatti in mano Antonio ha chiesto alla sua ragazza, Antonella Licciardi, di verificare. «Ho pensato subito al ventilatore che si era surriscaldato - racconta lei -. In questo periodo lo si utilizza molto. Poi Antonio mi ha chiesto di aprire la porta di casa e controllare nel palazzo». La scena che si è presentata ai suoi occhi era drammatica: la casa dei vicini era andata a fuoco - si ipotizza per un carica batterie che ha fatto cortocircuito, ma ancora di sta indagando - e le lingue di fuoco erano arrivate in pochissimi istanti ad un passo dalla loro porta. «Ho detto immediatamente al mio ragazzo di prendere qualche vestito e uscire fuori in strada - ricorda Antonella con voce ancora incredula per quello che era successo - e siamo scesi subito giù». Sangue freddo e prontezza di spirito hanno salvato la coppia. Nel giro di pochi minuti infatti il palazzo di corso Vittorio Emanuele 612 a Villabate è andato completamente a fuoco, coinvolgendo anche una tabaccheria, e un negozio di abbigliamento. «Nel giro di 10 minuti abbiamo perso 4 anni di sacrifici. Bruciati in pochi istanti», dice Antonio. L’appartamento non era di loro proprietà. Antonella lo aveva preso in affitto e i giovani stavano iniziando a convivere: «Io ogni sera andavo a cenare da lei - racconta Antonio - poi o mi fermavo a dormire o tornavo a casa mia. Fortunatamente quella sera ero li con lei». Tutti i mobili e gli arredi sono stati distrutti dall’incendio. Loro illesi. Al momento i due ragazzi hanno trovato appoggio a casa del papà di Antonio, in una mansarda al piano superiore con un piccolo bagno e una cucina. A preoccuparli, oltre l’esperienza terrificante che hanno vissuto e dover ricominciare da capo è la scomparsa del loro gatto: «Ne abbiamo due. Io ho provato a risalire ma non c’era nulla da fare. Uno dei due, il giorno dopo, si è fatto ritrovare. Da circa due settimane cerchiamo il secondo, è una femmina con pelo grigio e una macchiolina bianca sulla fronte e sulla punta della coda». I ragazzi hanno perso tutto, ma in loro aiuto è arrivato un amico di Antonio, Salvatore Tabita. Antonio e Salvatore si sono conosciuti in palestra qualche mese fa e Tabita ha pensato di mettere su una piccola campagna di crowdfunding per aiutare i due ragazzi: «Le fiamme - scrive Salvatore Tabita - hanno danneggiato i sogni e la casa di Antonio e Antonella, che con tanti sacrifici stavano creando. Un piccolo contributo a noi non cambia nulla, m aiuterà questi ragazzi. Insieme possiamo aiutarli a sognare ancora». Al momento alla raccolta hanno partecipato una quarantina di persone, raccogliendo una piccola ma importante somma: «Siamo grati a chi ci vuole e può dare una mano. Non chiediamo nulla, ognuno può inserire quanto e quello che vuole».