Nuova protesta da parte degli operatori sanitari dell'ospedale Villa Sofia-Cervello di Palermo. Questa volta la manifestazione ha avuto luogo sotto agli uffici di viale Strasburgo, dove, in seguito, una delegazione è stata ricevuta dal direttore generale dell'azienda ospedaliera, Walter Messina. Durante l’incontro, terminato alle 14 di oggi, la delegazione composta dalle sigle sindacali Uil, Nursing Up e Fials - alcuni di loro collegati online causa Covid -, e dalla portavoce Giovanna Lo Porto, ha chiesto nuovamente a gran voce la stabilizzazione per quei lavoratori che al 30 giugno abbiano maturato i 18 mesi di servizio di cui almeno 6 nel periodo Covid. «Chiediamo - dice la portavoce - che venga effettuato il censimento, così da capire chi potrà rientrare nella stabilizzazione». Ma non finisce qui. C’è un’altra richiesta urgente che arriva dagli operatori: «Vogliamo che in sede di variazione del bilancio vengano destinate delle somme all’azienda Villa Sofia-Cervello, così da poter assumere a tempo indeterminato circa 180 lavoratori». Qui la storia è controversa: teoricamente, infatti, questi 180 contratti a tempo indeterminato risulterebbero già. Ma, spiega ancora Giovanna Lo Porto, «hanno la pianta organica ferma al 2020. Per legge - prosegue - servirebbero 4 operatori Oss ogni 4 posti letto. Oggi, durante il mio turno, ero da sola con 12 pazienti, siamo al collasso». Inoltre, la situazione continua a scaldarsi sempre di più perché «al 30 settembre scadranno i nostri contratti - continua la Lo Porto - noi vogliamo risolvere il tutto molto prima. Se non andiamo in ferie noi, non vanno in ferie loro». Lo stato di agitazione, quindi, proseguire ad oltranza, finché non si sarà trovata una soluzione: «Stiamo pensando ad altri sit-in, fino a quando non otterremo quello che chiediamo, anche perché senza di noi saranno gli infermieri a dover fare questo lavoro. È squalificante per loro e in più avranno problemi di organico».