Se ne parla da giorni, come modello che la Regione vorrebbe in tutta l’Isola. Ora si passa ai fatti, quantomeno nella città metropolitana di Palermo: visto il costante aumento di persone che entrano in nosocomio per patologie non legate al SarsCov2, ma che risultano positive al test di ingresso per essere poi ricoverate nei reparti Covid del Cervello, saturandoli, a gestire questi pazienti saranno adesso tutti gli ospedali palermitani, riservando loro posti letto ben isolati dagli altri. Ma c’è di più: lo stesso protocollo sarà applicato per i focolai che dovessero esplodere in corsia, trasferendo i malati contagiati in spazi intraospedalieri appositamente creati per loro, coinvolgendo anche il personale Usca, abituato a fronteggiare le infezioni all’interno dei presidi sanitari come dimostrato nelle Rsa. Si tratta delle cosiddette «bolle» ospedaliere, già ideate in Emilia Romagna e in altre regioni per accelerare il ritorno alla normalità nelle strutture di cura, garantire una degenza adeguata ai ricoverati positivi asintomatici e allentare la pressione su chi da due anni è impegnato in prima fila contro l’epidemia. La decisione è arrivata dopo una riunione tra il commissario per l’emergenza Covid di Palermo, Renato Costa, i direttori delle aziende sanitarie provinciali e l’assessorato regionale alla Salute, che vorrebbe estendere la novità in tutti gli altri territori. Ma la determina, firmata dal dirigente Mario La Rocca, prevede anche altre importanti novità, a cominciare dal Policlinico, che gestirà in-house i contagiati da sottoporre a intervento chirurgico, in una sala operatoria dedicata in via di allestimento. Inoltre, dopo i 60 posti letto Covid già riconvertiti tra Policlinico e Ospedale Civico, a Palermo sarà adesso il Cervello a riaprire i reparti di Gastroenterologia e di Medicina, il cui fabbisogno Covid sarà assorbito dalle Medicine del Policlinico, del Civico e dell’ospedale di Partinico, fermo restando, precisa Costa, «che in caso di improvvise impennate della curva epidemiologica e di malati sintomatici, saremmo pronti a ripristinare lo status quo». Intanto, a proposito di focolai in corsia, tra i pazienti del Maria Eleonora Hospital di Palermo si registrano una ventina di positivi, tutti già trasferiti in altre strutture.