Magliette, sciarpe e cappellini rosa, ma non in regola: sequestrati 470 capi d'abbigliamento
Con il Palermo giunto alla sfida finale per la promozione in serie B, la passione dei tifosi dilaga e ognuno vuole qualcosa da sfoggiare. Così fiorisce anche il commercio illegale di indumenti con i colori rosanero. Non a caso, nei giorni scorsi, in distinti interventi effettuati nell’ambito dell’intensificazione dei controlli del territorio disposta dal Comando provinciale di Palermo della guardia di finanza, sono stati sequestrati oltre 470 tra magliette di calcio (tra le quali numerose della squadra del Palermo), sciarpe, cappellini posti in vendita abusivamente nei pressi del piazzale di fronte allo stadio Renzo Barbera o in altre zone della città. C'erano anche indumenti di altre squadre, nella foto fornita dalla guardia di finanza si vedono tanti capi dell'Inter. In un primo intervento i militari del secondo Nucleo operativo hanno individuato un ambulante intento a vendere per strada 165 articoli vari (tra magliette e cappellini con colori riconducibili a note squadre di calcio) in assenza di qualsiasi documentazione che permettesse l’esercizio dell’attività commerciale. Altri tre interventi sono stati effettuati dai baschi verdi del Gruppo pronto impiego di Palermo. Il primo vicino a piazza Giovanni Paolo II (da molti ancora oggi chiamata piazza De Gasperi) , nelle immediate vicinanze dello stadio comunale, il secondo in via Piano dell’Ucciardone ed il terzo in via Ernesto Basile, che si sono conclusi con il sequestro di ulteriori 307 capi di abbigliamento sportivo e gadget. Anche in questi casi i venditori non sono stati in grado di esibire ai finanzieri le necessarie documentazioni autorizzative. In tutti e quattro i casi, le fiamme gialle hanno proceduto al sequestro amministrativo ai fini della confisca di tutta la merce posta in vendita e alla verbalizzazione e successiva segnalazione dei trasgressori all’autorità comunale per l’irrogazione di una sanzione pecuniaria per esercizio di commercio abusivo su area pubblica.