È morto a Palermo all’età di 85 anni padre Francesco Paolo Rizzo, gesuita, in passato per decenni professore di Storia romana alla facoltà di Lettere. Fu direttore del Centro studi sociali, che in seguito divenne Istituto Arrupe.
«Francesco Paolo Rizzo - scrive in un messaggio di cordoglio il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando - ha contribuito al cambiamento culturale della città di Palermo grazie al suo impegno contro la mafia in un tempo nel quale la città era governata da Cosa Nostra. Un impegno che si è manifestato nella formazione dei giovani con l'obiettivo di affermare una cultura dei diritti calpestati dai governi mafiosi della città. In questo momento di dolore e preghiera esprimo la mia vicinanza alla famiglia».
Il suo nome è legato alla nascita di «Università per l’uomo», il movimento che servì a gettare le fondamenta di un progetto che segnò la storia di Palermo negli anni Ottanta. Dall’embrione del movimento ideato da padre Rizzo nacque infatti «Città per l’uomo». Erano gli anni del cardinale Salvatore Pappalardo e del suo impegno antimafia, degli incontri con i parroci e della celebre citazione in occasione dei funerali del prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa (1982), Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur, «Mentre a Roma si discute, Sagunto viene espugnata». «Città per l’uomo» per l'uomo era la risposta del mondo cattolico alla voglia di legalità, di impegno antimafia. Il movimento si presentò alle elezioni e quando Orlando decise di mandare in soffitta il pentapartito e la corrente limiana, «Città per l’uomo» entrò in giunta e in maggioranza. La Primavera di Palermo nacque insomma anche sul terreno seminato dal gesuita morto oggi.
I funerali sono previsti per mercoledì 18 maggio alle 10: a darne notizie è la pagina Facebook di Casa Professa. La Chiesa del Gesù di Palermo era diventata la seconda casa di padre Rizzo, quando lasciò l'insegnamento all'Università. La sua vita era dedicata agli studi, anche se non rinunciò mai a quell'impegno civile che contrassegnò la sua esistenza negli anni in cui la mafia era radicata nei palazzi del potere, come ha ricordato il sindaco Orlando.
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