Domani 16 maggio si svolgerà tra Sciara e Termini Imerese una giornata di iniziative dedicate al sindacalista Salvatore Carnevale, nel 67° anniversario della sua uccisione, organizzate dalla Cgil Palermo, dalla Camera del Lavoro zonale di Termini Imerese e dal Comune di Sciara. Alle ore 9,30 si terrà la cerimonia comunale con la deposizione di una corona presso la piazza di Sciara intitolata al sindacalista. Alle 11 presso la chiesa di Sant'Anna si terrà un dibattito al quale interverranno: Roberto Baragona, sindaco di Sciara, Vincenzo Amadore, sindaco di Galati Mamertino, il paese natale, in provincia di Messina, dove Turiddu Carnevale nacque il 25 settembre 1925, per poi trasferirsi bambino con la madre Francesca Serio a Sciara. Seguiranno gli interventi di: Claudio Fava, presidente della Commissione antimafia e del regista Paolo Taviani, che si collegherà per raccontare l'ambiente e le difficoltà incontrate durante le riprese nel 1962 del film “Un uomo da bruciare”, con Gian Maria Volontè, ispirato alla vita del sindacalista di Sciara, che torna in Sicilia per organizzare le lotte dei contadini ma si scontra con gli interessi della mafia del feudo. Il fim, diretto da Valentino Orsini e dai fratelli Taviani, sarà proiettato alle 19.30 nella sala consiliare. Seguirà quindi un secondo collegamento video con Marco Rossi, segretario Cgil di Arezzo, con delega alla legalità. Carnevale, nell'agosto del 1952, era stato costretto ad andare via da Sciara e si era rifugiato a Montevarchi, in provincia di Arezzo, per sfuggire alla feroce mafia di Caccamo che il 7 agosto di quell'anno aveva assassinato il sindacalista Filippo Intili. Rimase a Montevarchi fino al 54, ospite della locale Camera del Lavoro, continuando a svolgere in Toscana la sua attività sindacale e politica. Tornò a Sciara due anni dopo e subito diede impulso a nuove lotte per chiedere l’assegnazione della terra ai contadini. Esattamente un anno fa, la Camera del Lavoro di Montevarchi è stata intitolata a Carnevale. Conclude le iniziative Mario Ridulfo, segretario generale Cgil Palermo. Coordina Mario Filippello, segretario regionale Cna pensionati. In mattinata sarà possibile visitare la casa in paese di Salvatore Carnevale, che conserva il suo letto e foto e manifesti del periodo. Abitazione che potrebbe diventare presto un importante luogo della memoria. Nel pomeriggio, alle 16,30 ci sarà l'intitolazione a Salvatore Carnevale della Camera del Lavoro di Termini Imerese, in via Piersanti Mattarella, 15. Partecipano: Laura Di Martino, responsabile della Camera del Lavoro di Termini Imerese, il sindaco di Termini Imerese Maria Terranova, il sindaco di Sciara Roberto Baragona, il responsabile dipartimento Legalità e Memoria della Cgil Palermo Dino Paternostro, il segretario generale Fillea Cgil Palermo Piero Ceraulo, il segretario generale Flai Cgil Palermo Dario Fazzese, il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo. L'assassinio di Turiddu Carnevale, che si batté per il rispetto dei diritti dei lavoratori, avvenne tre anni dopo quello di Filippo Intili, a Caccamo. Era il 16 maggio di 67 ani fa. Carnevale quella mattina, come sempre, si era alzato molto presto per raggiungere a piedi la cava di pietra dove lavorava. Salutò la madre e si incamminò. Sulla trazzera che portava alla cava, in contrada Cozze Secche, qualcuno lo chiamò per nome. Carnevale si girò e dal campo, nascosti tra le spighe, vennero fuori degli uomini armati di fucili. I primi due colpi lo ferirono al fianco destro. Altri quattro colpi lo raggiunsero uno alla testa e l'altro alla bocca. “E' importante oggi continuare a trasmettere, soprattutto alle giovani generazioni, le idee di Salvatore Carnevale, che restano profondamente attuali - dichiarano il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo e la segretaria della Camera del lavoro zonale di Termini Imerese Laura Di Martino - Le rivendicazioni e le mobilitazioni di allora contro la mafia, per l'applicazione della riforma agraria, per le 8 ore di lavoro, per la sicurezza e la giustizia sociale, si intrecciano con le lotte di oggi contro il lavoro precario, lo sfruttamento, il caporalato e le infiltrazioni mafiose. L'esempio di Carnevale e di Francesca Serio, mamma-coraggio, ci incita alla ribellione continua nei confronti delle ingiustizie e a combattere uniti in un mondo del lavoro frammentato per affermare diritti, giustizia sociale e legalità, senza mai arrendersi alla rassegnazione. Perché come testimoniano coloro che hanno combattuto e creduto in queste lotte, le cose possono cambiare”. “Carnevale- aggiunge Dino Paternostro, responsabile dipartimento Legalità e memoria della Cgil Palermo - è uno degli eroi di Sicilia, che si è battuto per dare dignità e diritti ai braccianti e agli operai, sfruttati selvaggiamente da un padronato che andava a braccetto con la mafia. La sua vita e la sua morte, raccontate da poeti, scrittori e registi cinematografici, hanno commosso tante generazioni di donne ed uomini in ogni parte d’Italia. Ancora oggi, nel suo nome e nel nome degli altri nostri caduti, ci battiamo per costruire lavoro buono e sviluppo nella legalità”.