Ricorre oggi il 44esimo anniversario della morte del giornalista e attivista Peppino Impastato. Aveva 30 anni, quando venne ucciso il 9 maggio del 1978. Era noto, e non solo a Cinisi, per i suoi attacchi e le sue denunce contro Cosa nostra. Peppino aveva interrotto ogni rapporto con il padre, mafioso anche lui. Un anno prima della sua uccisione aveva dato vita a Radio Aut, dai cui microfoni denunciava gli affari di Tano Badalamenti, che aveva soprannominato "Tano Seduto". La sua era una voce scomoda che bisognava silenziare a tutti i costi in una Sicilia in cui il dominio della criminalità organizzata era assoluto. Il suo cadavere fu trovato sui binari della ferrovia. Accanto c'era del tritolo. Cosa nostra voleva che la sua morte passasse per un fallito attentato terroristico. E in un primo momento si pensò che fosse avvenuto proprio questo, salvo poi scoprire, grazie all’impegno del fratello Giovanni e della madre Felicia Bartolotta, che in realtà si trattò di un delitto mafioso. Sono tante le iniziative organizzate a Cinisi in occasione dell’anniversario. Un presidio è promosso dall’Associazione Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato, nel Casolare dove è avvenuto l’omicidio. Sono previsti interventi dei responsabili delle associazioni, dei familiari e dei compagni di Peppino. Performance di Our Voice, “Fioritura Collettiva» di e con Clara Burgio, con Mariagrazia Balistreri e Desirèe Burgio. Alle 16 è previsto il corteo da Radio Aut a Terrasini a Casa Memoria a Cinisi e alle 18.30 gli interventi. Saranno esposte diverse mostre tra cui «L’atlante dei conflitti e delle forme del pacifismo nella storia recente“ a piazza Vittorio Emanuele Orlando, a Cinisi; «Ri-scatti Umani“ (10 foto selezionate al concorso fotografico Guido Orlando) nell’ex casa Badalamenti; «Io non Ritratto - Peppino Impastato una storia collettiva», mostra di Pino Manzella dedicata ai compagni/e di Peppino non più in vita (Margaret Cafè). Impastato speaker di Radio Aut, era militante di Democrazia proletaria, candidato al consiglio comunale di Cinisi. Fu ucciso nel giorno in cui doveva tenere il suo ultimo comizio elettorale. Nella trasmissione «Onda pazza», molto seguita, sbeffeggiava mafiosi e politici.