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La rapina in banca a Terrasini, tra i fermati anche uno degli spaccaossa

Tra i cinque palermitani fermati dalla polizia  per la rapina ai danni dell’agenzia della Credem di corso Vittorio Emanuele, a Terrasini, nel Palermitano c'era anche uno che farebbe parte della banda degli  spaccaossa.  I rapinatori avrebbero usato un taglierino e una ventina di fascette da elettricista per immobilizzare clienti e dipendenti, prima di fuggire con 104 mila euro.

I palermitani fermati dalla polizia e portati in carcere su disposizione del gip sono  Francesco Cardella, 67 anni; Antonio Cirivilleri, 62 anni); Vincenzo Marino, 59 anni; Alessandro Santoro, detto Salvo, 42 anni; e Carmelo Tinnirello, 50 anni. Il colpo risale allo scorso 4 aprile.

Tinnirello e Santoro avrebbero fatto da palo, mentre a portare a termine il piano sarebbero stati Cardella, Marino e Cirivilleri. I rapinatori avrebbero quindi minacciato e immobilizzato i presenti per 40 minuti. Hanno svuotato la cassaforte, dentro cui c’erano 84 mila euro, e avrebbero costretto un dipendente ad eseguire dieci prelievi da duemila euro ciascuno dalle casse in rapida successione.

Nel corso delle indagini è emerso che Alessandro Santoro, coinvolto in una delle inchieste sulle bande di «spaccaossa», fosse proprio per questo sottoposto alla misura della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno. Cardella, invece, aveva una misura alternativa alla detenzione «con l’onere di di svolgere attività di volontariato presso un’associazione cittadina. Circostanza che - aveva ricostruito la polizia - avrebbe anche sfruttato per crearsi un alibi il pomeriggio subito dopo la rapina».

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