Impresari, medici, organizzatori di eventi. Nomi più o meno noti a Palermo coinvolti nell'inchiesta per truffa ai danni dello Stato e falsi in atti pubblici in cui sono finiti ai domiciliari l'ex consigliere comunale di Palermo Giulio Cusumano e il cantante Alessio Scarlata. Sono 15, oltre ai due arrestati, gli indagati nell'inchiesta della procura di Palermo, si tratta di Angela Fundarò, Roberto Capone, Francesco Rizzuto, Giuseppe Mellina, Antonino Cusimano, Carmelo Cintura, Antonino Accetta, Benedetta Accetta, Salvatore Zarcone, Antonino Viscuso, Nicolò Catalano, Carmelina Simonaro, Rosaria Vinciguerra, Francesco Giacalone, Salvatore Morici (da tutti conosciuto come Davide). Ruoli diversi nell'ambito delle indagini. Angela Fundarò, organizzatrice di eventi e consigliere della Fondazione Sant’Elia, pare sapesse che il sistema che «l’amico Cusumano utilizzava per falsificare la rendicontazione e lucrare sui finanziamenti», ma non avrebbe avuto un ruolo. Davide Morici, titolare del b&b Cialoma, invece, è indagato per una falsa fatturazione. I medici, coinvolti, per falsi certificati, sono Salvatore Zarcone, Antonino Viscuso, Nicolò Catalano e Carmelina Simonaro. L'inchiesta nasce dalla denuncia di una funzionaria del Comune di Palermo, impiegata proprio all'assessorato alla Cultura. che denunciò, era il marzo 2018, di aver subito «pressioni ed intimidazioni» come componente di un gruppo di lavoro che si occupava dell'acquisto da parte di Palazzo delle Aquile di spazi teatrali, da Cusumano e del compagno Alessio Scarlata. In particolare, avrebbero esercitato pressioni, facendo leva sulle loro influenze per favorire associazioni loro «amiche». Cusumano, ricostruisce il giudice nell'ordinanza, era di fatto rappresentante della maggior parte dei teatri cittadini, riuniti nella associazione Federteatri, che sarebbe stata utilizzata per acquisire consenso elettorale. Nell'aprile del 2018 fu chiamato a sommarie informazioni dagli investigatori anche Franco Zappalà, della famiglia di teatranti palermitani, fondatore di un'associazione di teatri di nome Stat. Zappalà raccontò che Cusumano si era inizialmente avvicinato alla sua federazione ma che con il trascorrere del tempo sarebbe emerso l'interesse a utilizzare l'ente per promozione politica da qui la scelta di Zappalà di allontanarsi dall'ex consigliere comunale. L'imprenditore teatrale raccontò che in un'occasione Cusumano aveva preso in mano il bando del festino di Santa Rosalia di Palermo pronunciando letteralmente la frase: «E adesso ci prendiamo il festino!».