Al via questa mattina le manifestazioni per il 75° anniversario della strage di Portella della Ginestra, avvenuta il primo maggio 1947, in cui furono uccise 11 persone, tra braccianti, contadini, donne e bambini. La cerimonia, dopo due anni di stop a causa della pandemia, torna nel suo luogo simbolo con una grande manifestazione organizzata dalla Cgil assieme alla Flai Cgil.
Questa mattina la commemorazione al cimitero di Piana degli Albanesi, con la deposizione di una corona di fiori nella cappella che ricorda le vittime. Poi il corteo, accompagnato dalla banda di Mezzojuso che ha intonato «Bella ciao», si è messo dalla Casa del Popolo diretto al pianoro di Portella, memoriale della strage. Al Sasso di Barbato la cerimonia, introdotta dalla lettura dei nomi delle vittime da parte del novantenne Serafino Petta, uno dei sopravvissuti all’eccidio. I saluti istituzionali sono stati affidati a Maria Modica, responsabile della Camera del Lavoro di Piana degli Albanesi, al segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo e alle conclusioni del segretario generale Flai Cgil Giovanni Mininni.
«Una manifestazione - si legge in una nota del sindacato - che, oltre a rivendicare il lavoro e a chiedere, come ogni anno, che sia fatta verità e giustizia sulla prima strage di Stato dell’Italia repubblicana, quest’anno è improntata sui temi della pace». L’appello per un 1 Maggio per il Lavoro e per la Pace diffuso dalla Cgil ha ricevuto più di sessanta adesioni da parte di associazioni e realtà del mondo laico e cattolico
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