Confiscati beni per cento milioni all'imprenditore di Monreale Calcedonio Di Giovanni, di 81 anni, con interessi economici nella provincia di Trapani. La prima sezione della Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso e ha così posto fine al procedimento di prevenzione avviato dalla Direzione Investigativa Antimafia nel 2014 a carico dell'imprenditore. Laureato in agraria e con il posto sicuro di ispettore presso il ministero dell'Agricoltura, negli anni Sessanta Di Giovanni decise di mollare l'impiego e di dedicarsi all'attività di imprenditore edile, sulle orme del padre. La confisca ha riguardato appartamenti, terreni, conti correnti bancari ed aziende, tra cui il noto complesso turistico alberghiero Kartibubbo, a Torretta Granitola (Campobello di Mazara), presso il quale, in passato, sarebbero stati ospitati boss mafiosi del calibro del capo mandamento di Mazara del Vallo. L'imprenditore palermitano, secondo ricorrenti dichiarazioni di collaboratori di giustizia, sarebbe stato portatore di interessi delle cosche mafiose siciliane attraverso artificiosi meccanismi fraudolenti mediante i quali avrebbe avuto accesso a cospicui finanziamenti pubblici nazionali e comunitari coinvolgendo nei propri progetti individui vicini ad un noto latitante mafioso. Confiscate anche alcune società con sede a San Marino e Londra, coinvolte in complesse operazioni finanziarie collegate a grosse transazioni commerciali internazionali.