È morto sul posto di lavoro, agganciato da un macchinario che l’ha scaraventato a terra, a 32 anni appena compiuti. Davide Scanio era un operaio della Cavalleri, un’azienda di imballaggi a Rivalta Scrivia (Alessandria), dove si trova uno dei poli della logistica, tra il Piemonte e la Liguria.
Aveva frequentato l'istituto Don Orione
Originario della Sicilia, era vissuto a Palermo dove aveva frequentato l’istituto Don Orione. Appassionato di moto - come rivelano le foto postate su Facebook - sapeva di correre un potenziale rischio ogniqualvolta saliva in sella. Non immaginava di poter morire lavorando, così giovane. Era impegnato vicino a un macchinario - questa la prima ricostruzione - che dopo averlo agganciato, lo ha sbattuto con violenza a terra. La morte sarebbe stata immediata. Ma saranno le indagini dei carabinieri e dello Spresal ad approfondire la dinamica ed eventuali responsabilità dell’incidente che ha scosso un paese di poco più di 6.000 abitanti. «Non sappiamo ancora bene come sia andata - spiega il sindaco Alberto Basso - Di certo, siamo tutti sconvolti. Davide, anche se da poco trasferito da noi, era conosciuto. Bello, giovane, faceva sport, aveva molti amici, si è fatto volere bene. Assurdo se ne sia dovuto andare così. I riscontri investigativi daranno risposte precise ai dubbi che ancora ci sono, magari una fatalità, una mancanza di prescrizioni in materia di sicurezza. Resta il fatto - aggiunge il, primo cittadino di Rivalta Scrivia - che, nel 2022, perdere la vita sul posto di lavoro a 32 anni è inaccettabile. Appena possibile organizzeremo, come Comune, un’iniziativa per ricordarlo».
I messaggi di cordoglio degli amici
Sui social si moltiplicano i messaggi degli amici. Lo ricorda Filippo: «La vita è pure questa, sofferenza e dolore, tu l’hai sempre affrontata con un sorriso. Quelle poche volte che siamo usciti insieme erano solo risate, sicuramente se tu fossi rimasto in paese, le uscite sarebbero state molte di più. Eri veramente un bravo ragazzo, bello come il sole ma soprattutto umile!». E Maria, ricordando i momenti spensierati con gli amici, scrive «mancherai a tutti , non credo esista persona che non ti voleva bene , chiunque ha solo bei ricordi con te».
I sindacati: "Ispezioni nei luoghi di lavoro"
I sindacati richiamano ancora una volta l’attenzione su quella che sembra essere un’emergenza senza fine. «Si tratta dell’ennesimo incidente in un Paese, come l’Italia, con un altissimo livello di mortalità sul lavoro - commenta Marco Ciani, segretario generale Cisl Alessandria-Asti - Da anni conduciamo una battaglia per la sicurezza. Servono più ispezioni, soprattutto, preventive; formazione di qualità; in caso di irregolarità accertate dalla magistratura, sanzioni certe da applicare per le aziende inadempienti. La sicurezza resta sacra: si deve poter lavorare per vivere, tornando ogni sera a casa, e non morire per lavoro». L’obiettivo deve essere Zero Incidenti. La sicurezza non deve essere vissuta come un costo, ma un investimento costante per la tutela e valorizzazione dei lavoratori». «Continueremo - assicurano Fim, Fiom, Uilm Alessandria, esprimendo il cordoglio alla famiglia di Davide Scanio - a portare avanti un percorso mirato all’interno delle fabbriche, coinvolgendo le maestranze e gli stessi datori: sensibilizzare su salute e sicurezza diventa la priorità». In provincia di Alessandria, tra fine 2021 e inizio 2022 sul lavoro ci sono già stati 3 infortuni mortali e altrettanti gravi. Teresa Bellanova, copresidente di Italia Viva e viceministra delle Infrastrutture e Mobilità sostenibili ribadisce l’esigenza di «un radicale salto di qualità nella cultura produttiva ed economica, perché la tutela della vita, il valore e la sicurezza del lavoro siano le priorità che dettano i modi e i tempi dell’organizzazione aziendale. Non possiamo permettere questo continuo bollettino di guerra».