A Leopoli hanno lasciato i loro mariti, i loro figli maggiorenni e i loro papà. Hanno visto l’inferno, hanno il cuore in frantumi e il pensiero fisso alla loro terra, ma ieri hanno trovato la forza per festeggiare il quinto compleanno della piccola Daria. È il coraggio di due mamme ucraine, Yuliia e Irina che insieme ai loro figli sono riuscite a scappare dalle bombe. Cinque giorni fa sono arrivate a Palermo e per fortuna hanno trovato il sostegno dei volontari dell’associazione medullolesi spinali. E così la piccola festeggiata ha avuto la possibilità di spegnere le candeline all’interno della sede dell’associazione, in via Giovanni Evangelista di Blasi. Yuliia ha 42 anni ed è la mamma di Denis, 11 anni. Sta attraversando un periodo difficile. Oltre alla guerra che le ha portato via tutto, sta affrontando una brutta malattia. Appena arrivata in città, dopo l’aiuto ricevuto dalla coordinatrice dell’accoglienza dei profughi ucraini Viktoriya Prokopovych, è stata visitata e presa in carico dai professionisti dell’ospedale Civico. «A Leopoli ho lasciato un marito, il mio primogenito e i miei genitori. Sono riuscita a partire con mio figlio, il più piccolo, così da salvargli la vita» racconta Yuliia. Yan ha dieci anni ed è il fratellino di Daria, con i suoi occhi azzurri scruta tutto e tutti. Il suo sguardo è malinconico. È un bambino a cui hanno tolto l’infanzia e la spensieratezza. Quasi con timore davanti a un calcio balilla prova a riprendersi la sua età e con un mezzo sorriso riesce a giocare con i volontari dell’associazione medullolesi. Irina è la mamma di Yan e Daria, ha 37 anni, non ha più una casa, è spaesata e stanca. «Mio marito e la mia famiglia sono rimasti a Leopoli. Siamo quasi sempre in collegamento. Nei giorni scorsi quando l’aeroporto di Leopoli è stato bombardato ci siamo preoccupati. Ho temuto il peggio per i miei affetti e per tutto il popolo ucraino» spiega Irina. Nonostante tutto, la vita va avanti e merita di essere vissuta. Bisogna farlo per il sorriso della piccola Daria. Ieri per i suoi cinque anni è stata riempita di regali. I volontari dell’associazione medullolesi spinali sono riusciti a donarle una mattinata serena, tra giochi, canti e abbracci. «Mi piace Palermo e voglio solo dire grazie. Grazie per tutto, davvero» sembra impossibile ma sono le parole di una bambina ucraina di appena cinque anni. «I profughi ucraini che sono riusciti a mettersi in contatto con noi sono circa cinquanta. Via whatsapp cerco di mandare le informazioni relative ai passaggi necessari per registrarsi nei diversi uffici a livello internazionale. Non è facile, ma giorno e notte mi dedico al mio popolo. Vogliamo solo la pace» afferma Viktoriya Prokopovych. Intanto continua la raccolta beni di prima necessità nella sede di via Giovanni Evangelista di Blasi. In Ucraina sono già arrivati cinque tir carichi di merce. Tutto ciò è stato possibile solo grazie alla solidarietà dei privati. «Dovrebbero partire altri cinque tir per l’Ucraina ma non abbiamo i soldi necessari per sostenere le spese del viaggio. Per questo motivo abbiamo iniziato una raccolta fondi. Le istituzioni avevano detto che ci avrebbero aiutato ma ancora siamo in attesa, vediamo nei prossimi giorni cosa succederà» racconta Giovanni Rotino, presidente dell’associazione medullolesi spinali. Per sostenere le iniziative che l’associazione sta portando avanti a favore del popolo ucraino, basta effettuare un bonifico all’iban: IT 0910200804642000101990674.