La mamma dell'agricoltore di Cerda ucciso fu minacciata dalla nuora: si costituirà parte civile
Luana Cammalleri, la donna arrestata oggi insieme all’amante con l’accusa di avere ucciso il marito, Carlo Domenico La Duca, e averne fatto sparire il corpo, in passato era stata indagata per minacce nei confronti della suocera. Durante una lite le aveva stretto attorno al collo il filo del telefono di casa e la vittima l’aveva denunciata. Il giorno prima che La Duca sparisse si era celebrata l’udienza per minacce a carico della Cammalleri in cui la suocera si era costituita parte civile. Prima che se ne perdessero le tracce l’indagata e il marito si stavano separando, ma continuavano a vivere insieme in un casolare a Cerda, vicino all’azienda agricola di famiglia. La Duca abitava con la mamma, Concettina Maria Grispino, al piano superiore, Luana Cammalleri e i figli in quello di sotto. Nel terreno di proprietà dell’agricoltore e in alcuni campi che appartengono all’amante della indagata, Pietro Ferrara, i carabinieri stanno scavando alla ricerca del cadavere di Lo Duca. Ferrara, che era il miglior amico della vittima e viveva con la sua compagna, lavorava come agricoltore nell’azienda di La Duca. Il caso della scomparsa dell’uomo è stato a lungo trattato dalla trasmissione Chi l’ha visto. La scomparsa di Carlo La Duca è stata per tre anni avvolta nel mistero. La mamma, Concettina Maria Grispino, aveva lanciato continuamente appelli affinché il caso non cadesse nel dimenticatoio. L’auto di La Duca, una Golf Gtv grigia, venne ritrovata il giorno dopo la scomparsa, in via Salvatore Minutilla, periferia di Palermo. Era stata parcheggiata e chiusa a chiave. Da quel momento in poi, dubbi, paure e sospetti hanno alimentato il giallo. Il giorno della scomparsa Carlo doveva raggiungere la compagna a Cinisi, le aveva anche mandato un messaggio per avvisarla e dirle che che prima avrebbe fatto visita ad un amico, nella zona di Ciaculli, a Palermo. Un altro elemento che è stato al centro delle indagini è la sparizione dei quattro cani di La Duca, le cui carcasse vennero ritrovate successivamente. «È un momento drammatico per i familiari di Carlo La Duca - dice l’avvocato Salvatore Pirrone, che assiste la madre e i familiari dell’agricoltore. Avere appreso che persone a lui vicinissime potrebbero essere coinvolte nella sua sparizione non fa altro che acuire il loro dolore». «La madre e i parenti non hanno mai creduto nell’allontanamento volontario di Carlo - aggiunge il legale - che era molto legato alla madre e, soprattutto, ai due figli che ora hanno 9 e 13 anni. Abbiamo sempre avuto fiducia nella giustizia e supportato, nel rispetto dei ruoli, il difficile lavoro degli inquirenti, adesso aspettiamo l’inizio del processo a carico degli arrestati per costituirci parte civile». I due figli sono stati affidati alla nonna paterna.