Palermo

Venerdì 22 Novembre 2024

Ferrovia, il progetto Fiumetorto-Lercara: ora anche il ministero chiede una valanga di modifiche

Il tracciato della Fiumetorto Lercara diramazione: tratteggiata la ferrovia da realizzare

Il ministero per la Transizione ecologica ha inviato a Rfi e Italfer una richiesta d’integrazione al lotto 1 e 2 (tratta Fiumetorto-Lercara diramazione) del progetto Messina-Catania-Palermo. Secondo il dicastero guidato da Roberto Cingolani, è necessario, tra l'altro, integrare il progetto con lo studio di modifiche, o di alternative, alle opere di accesso alla nuova stazione di Lercara Friddi che interferiscono con l’impianto fotovoltaico Friddicelli. Il Ministero richiede anche «una sintesi dei principali dati delle tratte della Palermo-Catania, come i flussi di traffico passeggeri e merci attuali e previsti, la tempistica di realizzazione delle principali opere, quantità e tipologia di rilasci nell’ambiente, di reflui e rifiuti prodotti». E ancora «una descrizione degli accorgimenti di sostenibilità previsti per le stazioni Cerda, Lercara Diramazione e la fermata di Valle del Torto quali, a mero titolo di esempio, l’installazione di impianti fotovoltaici». Il ministero sottolinea che a sud-ovest del punto terminale del collegamento Fiumetorto-Lercara diramazione è presente la zona di protezione speciale (Zps) Monti Sicani, Rocca Busambra e Bosco della Ficuzza. Per le caratteristiche del sito serve effettuare uno studio di screening Vinca e, nel caso in cui vengano rilevati possibili impatti ambientali, procedere con le fasi successive della Valutazione d’incidenza. Approfondimenti vengono richiesti sull'interferenza con la vegetazione e gli habitat della fauna nell’attraversamento dei corsi d’acqua e nei cantieri. Altri chiarimenti riguardano il piano di utilizzo della terra, sulle aree di deposito e di stoccaggio intermedio; il tracciato degli elettrodotti per il collegamento con le sottostazioni di alimentazione e l’entità dei campi elettromagnetici. Nei giorni scorsi il sindaco di Termini Imerese e alcuni sindaci delle Madonie avevano lanciato l’allarme sull'interferenza di alcune opere accessorie del progetto con lo storico circuito della Targa Florio, in particolare con l’area delle tribune e dei box. La Sovrintendenza ai Beni culturali di Palermo aveva anche espresso un parere bocciando due rotonde e un viadotto proprio perché comprometterebbero l’area chiamata Floriopoli.

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