C’era anche il caso di una salma «rubata» nel caos dei Rotoli. Una vicenda dai contorni quasi surreali che però è approdata in un’aula giudiziaria e ieri mattina si è conclusa con una condanna e tre assoluzioni al termine del rito abbreviato. Riguardano l’impresario funebre Paolo Rovetto, 28 anni, titolare delle onoranze «Ultima Cena», al quale sono stati inflitti due anni per il reato di minacce. Assolti invece uno degli autisti della ditta funebre, Salvatore Riina, (nessun legame con il famigerato omonimo) e due necrofori in servizio nella camera mortuaria dell’ospedale Cervello: Sebastiano Mercadante e Diego Lo Cascio, per i quali l’accusa aveva chiesto due anni di reclusione, contestandogli il reato di falso ideologico, erano difesi dagli avvocati Toni Palazzotto e Valerio Anastasio. Hanno scelto invece la strada del processo ordinario il padre di Rovetto, Pietro, e Marco Litrico, collaboratore dell’agenzia. Sul Giornale di Sicilia oggi in edicola un servizio di Leopoldo Gargano
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