Sasha, il 25enne ucraino che non riusciva a tornare in Italia a causa della guerra, è arrivato a Palermo ieri sera dopo un viaggio lungo e difficile. Una fuga resa ancora più difficile dalla sua disabilità, una malformazione all’anca che gli provoca gravi difficoltà motorie.
Grazie alla disponibilità della famiglia affidataria, che per tanti anni lo ha ospitato, è stato possibile seguire passo passo il viaggio dall’Ucraina per mettersi in salvo, intercettando gli aiuti possibili per favorire la sua protezione. Era bloccato a Dnipro e la sua famiglia siciliana aveva provato in tutti i modi a farlo tornare. Orfano, da bambino è stato preso in affido dalla famiglia Campione dove passa i mesi estivi e le vacanze di Natale. «Mio fratello Sasha è salvo», esulta Fiorella Campione, che racconta: «L'ha riportato a casa una macchina targata Solidarietà».
Alla guida di quell'auto dei miracoli, una donna che «io e la mia famiglia - continua Fiorella - non dimenticheremo mai: Victoria Burbelo. La persona che da una città dell’Ucraina, nonostante la sua stessa vita e quella dei suoi figli fossero in pericolo, ha reso possibile tutto questo. Non ci eravamo mai conosciute prima, eppure ha salvato la vita di mio fratello come se fosse anche il suo».
A bordo, con lei, idealmente, «il mio amico Dario Cascio, Irina, Larisa, Lidia, Chiara, Margherita, Stefania, Vasilica, Ionut, Loredana e tanti altri. Tutti quelli che, anche solo con un pensiero d’amore per Sasha, hanno contribuito a rendere possibile quest’abbraccio». Conclude Fiorella: «Siamo felici, certo, ma non festeggeremo. Stringiamo Sasha e con lui tutta l’Ucraina afflitta da questa stupida, inutile guerra. Omnia vincit amor».
L’accoglie anche la città. «È stato meraviglioso - afferma l’assessore alla Cittadinanza Solidale, Maria Mantegna - condividere la gioia di Sasha e della sua famiglia all’arrivo in aeroporto dopo tanta preoccupazione per la sua sicurezza. Benvenuto Sasha».
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